mercoledì 2 settembre 2009

Senna - L’Aipo riapre la golena del Po

Si è risolta con la riapertura delle barre e l’impegno ad un accordo scritto per la regolazione della sicurezza lungo l’argine, l’assemblea pubblica tenutasi ieri mattina a Senna fra i rappresentanti dell’amministrazione comunale, i tecnici Aipo e gli agricoltori dei terreni adiacenti il tratto golenale del Po. L’area per quattro giorni era rimasta chiusa al transito, all’altezza del podere Cantarana e in direzione Cà Tittini, in seguito al sigillo delle stanghe e alla posa di panettoni in cemento, disposti venerdì dall’Agenzia per il Po senza alcun preavviso. Finisce così l’incubo delle due cascine Isolone e Springalli, tagliate fuori dalle uniche vie di collegamento esterno: la campagna del mais in programma a giorni può tranquillamente partire e sono scongiurati tutti quei possibili “disagi collaterali” che l’improvvisa chiusura aveva fatto temere. A mettere d’accordo frontisti e Autorità di bacino, placando gli animi piuttosto accesi di proprietari e gestori dei fondi, sono riusciti il vicesindaco di Senna Luigi Serioli, in rappresentanza del primo cittadino Francesco Premoli assente per impegni di lavoro, l’assessore Francesco Riboldi, l’ingegnere Sara Mellone e il dottor Alessandro Morgese. «Non andremo via di qui se non dopo aver trovato una soluzione che accontenti tutti», l’esordio conciliante di Morgese, a cui Riboldi ha chiesto «le ragioni di un provvedimento che non ha in alcun modo tenuto conto delle richieste avanzate dall’amministrazione all’Aipo per un incontro prima che si procedesse alla chiusura». Ferie e qualche equivoco i motivi del mancato avviso addotti da Morgese, ragioni di sicurezza invece quelli alla base della chiusura: «L’argine è una pista di servizio, che vale a proteggere dalle piene - ha spiegato - è quindi importante sia fatta una costante manutenzione e rispettato il divieto di transito». Inaccettabile pertanto lo scorrimento indisturbato «non degli agricoltori, ma di automobili, motorini, persino pullman di linea. Negli anni - ha proseguito - sono stati posti cartelli e barre sempre ignorati, pertanto siamo intervenuti per porre fine a questo abuso abnorme e garantire condizioni di sicurezza». Che spetta ora alle parti mettere nero su bianco, coinvolgendo carabinieri e polizia locale: l’idea è infatti quella di disporre un monitoraggio costante dell’argine mediante controlli e blocchi delle forze dell’ordine, lasciando invece libero accesso a chi lì vive e lavora. I diritti dei proprietari e detentori di servitù andranno accertati così da non creare equivoci. Tutti soddisfatti insomma, come emerge dalle parole di Riboldi: «Abbiamo apprezzato la disponibilità di Aipo ad accogliere le istanze di un territorio che per le sue caratteristiche peculiari ha bisogno di soluzioni adeguate». Vale a dire il probabile posizionamento di due sole barre nei punti di entrata a Senna: zona motonave a Somaglia e verso il ponte del Lambro.Fonte: Il Cittadino

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