venerdì 4 settembre 2009

Valera Fratta - Bando regionale per le ciclabili: dal Pirellone un aiuto ai comuni


Le richieste vanno effettuate entro il 12 ottobre: «Opportunità da non perdere»

Oltre cinque chilometri di pista ciclabile paralleli alla strada provinciale 123 che collegheranno Valera Fratta a Sant’Angelo, coinvolgendo per un minimo tratto il territorio di Villanterio e forse estendendosi con una propaggine verso Marudo. Poche centinaia di metri, un chilometro al massimo, tra via Mazzini, l’ingresso in paese provenendo da Lodi, e la piazza principale Dalla Chiesa, passando su via Lago e nel Parco della Pace a Borghetto Lodigiano.E ancora un collegamento ciclabile tra Santo Stefano Lodigiano e Guardamiglio, o San Rocco al Porto, altri attorno a Maleo, forse a Casale e poi più su, a nord di Lodi, nell’area dell’OltreAdda.Sono i sogni, e in qualche caso già i progetti avviati, per esempio quello di Valera, da parte di alcuni comuni lodigiani per implementare la rete ciclabile della Provincia. Per farlo, ci sono a disposizione 4 milioni e mezzo stanziati dalla regione Lombardia con dei cofinanziamenti a fondo perduto fino al 50 per cento, il 70 per cento nel caso dei comuni al di sotto dei 2mila abitanti. Il bando scadrà il 12 ottobre prossimo ed è inserito nel Piano regionale della mobilità ciclistica: per tanti comuni, soprattutto i più piccoli, del nostro territorio, l’occasione è ghiotta. Il finanziamento copre progetti dai 50 ai 500mila euro.«Per noi si tratta di un’occasione importante per andare a implementare il sistema ciclabile del Lodigiano - spiega l’assessore provinciale Nancy Capezzera -. Per questo invito tutti i comuni interessati a farsi avanti: la Provincia metterà a disposizione sicuramente tutte le proprie competenze tecniche e l’aiuto necessario».L’invito dell’assessore è teso a completare, o cercare di completare, un sistema ciclabile ancora frammentato. «In passato si è scelto di realizzare tanti piccoli segmenti, quando invece sarebbe stato più utile iniziare e completare un sottosistema - continua Nancy Capezzera -. L’impulso primario che voglio dare in questo mandato è quello di utilizzare le strade bianche, le strade d’argine e le sterrate di campagna come piste ciclabili, in modo di andare a valorizzare anche l’ambiente e il turismo sostenibile nel territorio. Alla fine, non a caso, queste sono le ciclabili più utilizzate dalla gente».La rete ciclabile del Lodigiano comprende itinerari in sede propria e in sede promiscua, utilizzando strade secondarie, per circa 220-250 chilometri complessivi. Altri 130 chilometri circa ciclabili sono riferibili alle strade d’argine, per le quali però dovrebbero essere attivate apposite convenzioni, presenti finora in pochissimi casi. Dei sei sistemi individuati nella rete Lodigiana, quasi completi sono quello della dorsale dell’Adda, da Comazzo a Cavacurta, per 55 chilometri, e quello della Golena di Po, completamente realizzato tranne che per il tratto Casale-Codogno-Cavacurta già compreso nel progetto di riqualificazione dell’ex strada statale 234 Mantovana. Si sta ultimando il tratto tra Codogno e San Fiorano e sta per partire quello tra Senna e Somaglia. L’anello del Lambro parte da Mulazzano, scende verso Ospedaletto e poi Sant’Angelo e quindi Graffignana e Borghetto: circa 40 chilometri di cui sono già realizzati soltanto i tratti tra Mulazzano e Casalmaiocco, e poi tra Ospedaletto e Salerano. A breve partirà il tratto tra Graffignana e Borghetto. L’anello periurbano di Lodi comprende tutte le ciclabili che irradiano a raggiera dal capoluogo verso i centri limitrofi, con 20 chilometri complessivi di pista, quasi completamente realizzati. Il sistema del medio Lodigiano, che servirebbe a collegare il territorio tra Lambro e Adda, e tra questi e il Po, è stato sviluppato poco e a chiazze: dei 25 chilometri previsti mancano i collegamenti tra Bertonico e Turano e Secugnago-Brembio, fino a Livraga, con tutte le relative propaggini. Infine, gli itinerari OltreAdda previsti erano di circa 10 chilometri, con propaggini da fuori Lodi verso Crespiatica e verso Boffalora d’Adda, ma praticamente il sistema manca completamente salvo un piccolo tratto lungo l’ex strada statale 472.Fonte: Il Cittadino

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