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domenica 19 luglio 2009

MANDELA DAY: MAXI CONCERTO A NEW YORK


NEW YORK - Un maxi-concerto per festeggiare Madiba, "l'uomo più amato al mondo", colui che "ci ha insegnato che anche l'impossibile può avverarsi". Sul palco del Radio City Music Hall, a rendere omaggio a Nelson Mandela in occasione del suo 91/o compleanno, sfilano star di Hollywood e della musica, da Morgan Freeman a Gloria Gaynor, da Aretha Franklin a Steve Wonder. Rompe per un buona causa, quella per la lotta all'Aids, la promessa di non esibirsi più in pubblico fino a quando il marito sarà presidente della Francia: Carla Bruni, la first lady francese, canta accompagnata da Dave Stewart Blownin in the wind di Bob Dylan. A interrompere le oltre ore di musica in onore di Mandela è il presidente americano Barack Obama che, con un videomessaggio, gli fa gli auguri e lo ringrazia per tutto quello che ha fatto. Grande assente alla festa è proprio il festeggiato, l'ex presidente del Sud Africa, che comunque non fa mancare il proprio sostegno e, introdotto da Freeman, illustra con un videomessaggio lo scopo del Mandela Day, che da quest'anno verrà festeggiato ogni 18 luglio: "Non è un giorno di vacanza ma una giornata per dedicarsi agli altri". O almeno dedicare loro - questo il motto - 67 minuti per vedere "quello che possiamo fare, per lasciare un'impronta". 67 sono gli anni di lotta sostenuti da Mandela contro l'apartheid. Unico italiano a esibirsi è Zucchero, che canta 'You are so beautiful': Zucchero é l'unico degli artisti della serata ad aver partecipato a tutti i concerti dell'organizzazione 46664 (il numero di matricola di Mandela durante la sua detenzione) da quando hanno preso il via in Sud Africa agli inizi del 2000. Ad aprire la festa per Mandela è Whoopy Goldberg che, dopo una breve introduzione, lascia spazio al Coro di Soweto che si esibisce in 'Gimme hope Joanna', brano di diversi decenni fa bandito in Sud Africa ma in testa alle classifiche inglesi per alcune settimane. La prima artista a salire sul palco è Gloria Gaynor che, avvolta in un lungo abito fucsia, si esibisce prima in 'I will survive' e poi in 'Happy days'. "E' un onore essere una piccola parte di questo grande evento per una persona straordinaria: Mandela, l'unico a poter ispirare il mondo", spiega Gaynor alla platea. Si esibiscono poi Yvonne Chaka Chaka (che canta 'Man of the world') e Will I. Am (Sos e It's a new day). Spetta all'attore Forest Whitaker presentare "una star europea che ha venduto oltre 2 milioni di dischi" e ora conosciuta "anche come First Lady di Francia", Carla Bruni. L'ex modella, con in braccio la chitarra, sfoggia un sobrio completo pantalone nero e canta prima in francese ('Quelqùun m'a dit') e poi in inglese ('Blownin in the wind'): una performance la sua al termine della quale Nicolas Sarkozy, presente fra il pubblico, si alza orgoglioso ad applaudire. Josh Groban, Queen Latifah e Baaba Maal (che canta 'With my own hands' di Ben Harper) si alternano fra gli applausi del pubblico. Un'ovazione arriva con l'ingresso in scena di Morgan Freeman, che introduce il videomessaggio di Mandela. "Non può viaggiare ma ci teneva a inviarci un messaggio per spiegare lo scopo del Mandela Day - spiega l'attore -. Nei film ho interpretato il presidente degli Stati Uniti, Dio. Ma quella di Mandela è una storia vera, quella di un uomo che ha trascorso 27 anni in prigione e ve ne è uscito senza rancore". Chiudono lo spettacolo la 'regina del Soul' Aretha Franklin e Steve Wonder che, prima di cantare, ricorda la famiglia del suo amico Michael jackson, scomparso lo scorso 25 giugno. Fonte: Ansa.it

mercoledì 24 giugno 2009

La libertà dell’Iran: un dovere di tutti


Nella storia del mondo, la libertà non è mai stata raggiunta attraverso il silenzio.

Farhad Hassanzadeh



Voglio raccontarvi di quanto Neda volesse vivere a lungo, in pace e in eguaglianza di diritti... Di quanto fosse orgogliosa di dire a tutti, a testa alta, «Io sono iraniana»...
Messaggio della sorella di Neda scritta in verde per la libertà dell’Iran.

venerdì 5 giugno 2009

Obama propone un nuovo inizio con l'Islam

Il presidente statunitense Barack Obama ha proposto oggi «un nuovo inizio» al mondo musulmano basato «sul reciproco rispetto»: il «ciclo del sospetto e della discordia» deve terminare, ha detto in un discorso all'Università del Cairo.Obama, citando più volte il Corano, si è presentato come uomo di pace e ha invitato l'Islam a respingere il richiamo degli «estremisti violenti» e a concentrarsi «su ciò che ci unisce». Obama, ricordando i suoi legami familiari con il mondo musulmano, ha detto che considera suo dovere di presidente combattere «gli stereotipi negativi» sull'Islam.Il presidente Usa, parlando della pace in Medio Oriente, ha detto che la Shoah non può essere negata e che minacciare Israele di distruzione è «profondamente errato»: i legami tra Stati Uniti e Israele sono inattaccabili. Ma nello stesso tempo non esistono dubbi sul fatto che «la situazione del popolo palestinese è intollerabile» come sul fatto che la soluzione è quella dei «due Stati». Ma i palestinesi devono abbandonare la violenza. Obama ha detto che gli Usa non intendono mantenere per sempre le truppe in Afghanistan ed ha riconosciuto la lezione dell'Iraq: perseguire sempre prima la diplomazia e la ricerca del consenso internazionale. Il presidente Usa ha ammesso che la reazione all'11/9 ha portato l'America a tradire i suoi ideali. Obama ha riconfermato la ricerca del dialogo con l'Iran e detto che Teheran ha diritto di avere accesso all'energia nucleare pacifica. Ma è necessario evitare una corsa alle armi nucleari in Medio Oriente ed in tutto il mondo.Nel suo discorso, Obama ha toccato temi delicati come la libertà di religione, la democrazia, il rispetto dei diritti umani e l'uguaglianza sessuale. Citando il Corano, il Talmud e la Bibbia, con brani che inneggiano alla pace, Obama ha chiuso il suo discorso affermando che la volontà di Dio è chiara: ma spetta adesso agli uomini fare la loro parte.Positive le prime reazioni. Hamas vede nel discorso di Barack Obama al Cairo segnali di «discontinuità rispetto alla politica del suo predecessore George W. Bush». Lo ha detto all'ANSA Taher Nunu, portavoce del governo di fatto del movimento islamico radicale palestinese al potere nella Striscia di Gaza. Nunu spera anche che sia «l'inizio di un cambiamento basilare» e, da parte sua, auspica «ogni forma di dialogo con l'amministrazione Usa» fondata «sul rispetto delle scelta democratiche dei popoli».Invece Osama bin Laden mette in guardia i musulmani dall'allearsi con cristiani ed ebrei, un'alleanza «che annulla la fede musulmana». Il monito è contenuto nel testo integrale del messaggio alcuni estratti del quale erano stati resi noti ieri da al Jazira. La pubblicazione su un sito islamico dell'audio, che dura complessivamente 25 minuti, è giunta in contemporanea al discorso del presidente Usa Barack Obama al Cairo. Bin Laden ha fatto appello ai musulmani perchè «combattano gli alleati degli infedeli».Positiva anche la valutazione del Vaticano. - «Senza chiudere gli occhi di fronte alle divergenze e alle tensioni, senza eludere i pregiudizi e i problemi», il presidente degli Stati Uniti Barack Obama «ha lanciato la proposta di un nuovo inizio nei rapporti tra Stati Uniti e mondo islamico» lo scrive in prima pagina l'Osservatore Romano, per il quale «nel discorso alla moschea-università di Al Azhar del Cairo, il primo presidente afroamericano degli Stati Uniti si è spinto al di là delle formule politiche, evocando comuni interessi concreti in nome di una comune umanità e delle comuni aspirazioni di ogni uomo: 'vivere in pace e sicurezza, ricevere un'educazione e lavorare con dignità; amare le nostre famiglie, le nostre comunità e il nostro Diò». Anche la Radio Vaticana sottolinea che Obama ha voluto proporre «un 'nuovo iniziò al mondo musulmano nell'atteso discorso all' università del Cairo» e che tra i «tanti i temi toccati», il presidente degli Stati Uniti «ha posto in primo piano il processo di pace in Medio Oriente». E da parte sua, pur senza esprimere valutazioni nel merito, il portavoce vaticano, padre Federico Lombardi, ha osservato che vi è su molti punti della politica estera una «sintonia tra Santa Sede e amministrazione statunitense». «Il discorso pronunciato oggi da Obama - ha spiegato padre Lombardi - è molto significativo e può essere importante per stabilire nuovi rapporti tra Stati Uniti e mondo musulmano». «Apprezziamo molto - ha concluso - questo contributo che, si spera, possa dare un nuovo impulso alla causa della pace». Fonte: L'Unità.it


guarda il video nel suo contesto originale

mercoledì 5 novembre 2008

«Il cambiamento è iniziato» Le difficili sfide di Barack

Io ho un sogno, che i miei quattro figli piccoli vivranno un giorno in una nazione nella quale non saranno giudicati per il colore della loro pelle, ma per le qualità del loro carattere. Ho un sogno oggi!
Martin Luther King

domenica 2 novembre 2008

DALAI LAMA, TIBET CONDANNATO A MORTE DA PECHINO

TOKYO - Il regime cinese sta condannando a morte il Tibet, ha dichiarato il Dalai Lama, capo spirituale dei tibetani, che ha anche ribadito la sua decisione di mettersi almeno parzialmente da parte. Prima delle Olimpiadi il Dalai Lama si era fatto promotore di una linea basata sul dialogo con Pechino, nella convinzione di potere strappare concessioni alla Cina in cambio della rinuncia alla completa indipendenza.
Questa linea, che aveva fin dall'inizio suscitato critiche tra i gruppi politici tibetani dissidenti, si è rivelata a parere dello stesso Dalai Lama perdente. La futura linea politica sarà discussa nel corso di una riunione di tutte le correnti della comunità tibetana in esilio il 17 novembre a Dharamsala, in India. Il settantatreenne Premio Nobel per la pace, che da decenni guida il movimento, vi svolgerà un ruolo da "semi-pensionato", come egli stesso ha detto. Parlando a Tokyo, il Dalai Lama oggi ha affermato che "i tibetani sono condannati a morte. Questa antica nazione e la sua eredità culturale stanno morendo... Oggi la situazione assomiglia a una occupazione militare di tutto il territorio. E' come se fossimo sotto la legge marziale. La paura, il terrore e le campagne di rieducazione politica causano molte sofferenze".
Fonte: Ansa - 2008-11-02 13:23

venerdì 10 ottobre 2008

PENA DI MORTE: AMNESTY, APPELLO A COREA SUD, INDIA E TAIWAN

ROMA - In occasione della Giornata mondiale contro la pena di morte, Amnesty International chiede a Corea del Sud, India e Taiwan di adeguarsi alla tendenza mondiale e di adottare immediatamente una moratoria sulla pena di morte.

In Asia, si legge in una nota dell'organizzazione, ogni anno sono messe a morte più persone che in ogni altra parte del mondo. Le condanne a morte eseguite in Cina, Iran, Arabia Saudita, Pakistan e Usa rappresentano l'88% delle 1252 esecuzioni documentate nel 2007.
Nell'area Asia-Pacifico, 14 paesi ancora eseguono condanne a morte, mentre 27 Paesi hanno abolito la pena di morte per legge o nella pratica. "In numerosi Paesi dell'Asia, la pena capitale continua a essere inflitta per una vasta serie di reati e i prigionieri vengono messi a morte spesso a seguito di processi iniqui.", ha detto Irene Khan, Segretaria generale di Amnesty International, che ha però sottolineato come nel continente - e in particolare in Corea del Sud, India e Taiwan - ci sia "terreno per la speranza ed esiste la concreta possibilità di un cambiamento".
In Corea del Sud, per esempio, le ultime esecuzioni risalgono al mese di dicembre del 1997, e nel 2007 le sentenze capitali furono commutate in ergastolo: tuttavia, segnala Amnesty, sono ancora 58 le persone rinchiuse nel braccio della morte. L'India non esegue condanne a morte dal 2004, ma nel 2007 sono state comminate almeno 100 sentenze capitali. Taiwan infine non esegue condanne a morte dal dicembre 2005: quest'anno però, conclude la nota, due persone sono state condannate alla pena capitale, portando così a 30 il numero dei prigionieri nel braccio della morte.
Fonte: Ansa - 2008-10-10 18:22