Ieri mattina gli abitanti del Montorfano, zona residenziale nella periferia est di Melegnano, hanno infatti avvistato un gambero della Louisiana aggirarsi tranquillamente nel loro quartiere. «Lo abbiamo notato - hanno confermato - sul marciapiedi nei pressi del grande parcheggio al centro del Montorfano». Di colorazione rossastra per una lunghezza massima di 15 centimetri e un peso di 100 grammi, la specie, piuttosto aggressiva e immune agli inquinanti e ai pesticidi, è originaria della Louisiana ed è stata successivamente introdotta in altre regioni del mondo. In Italia originariamente il gambero era presente soltanto in alcuni allevamenti, mentre attualmente è diffuso in molte zone del bacino del Po, dell’Arno, del Tevere e ora anche del Lambro, visto che il Montorfano dista poche decine di metri dal corso periferico del fiume, che poi attraversa per gran parte Melegnano. Quando ieri mattina se lo sono trovati davanti, gli abitanti del Montorfano sono rimasti decisamente sorpresi. «Anche perchè - hanno affermato - almeno all’inizio non sapevano neppure di che animale si trattasse». Tocca dunque a Luca Ravizza, tecnico dell’ufficio animali del comune di Melegnano, fare il punto della situazione: «Recentemente - ha spiegato - il gambero della Louisiana è stata avvistato nel bosco di Montorfano, mentre l’ipotesi più plausibile è che provenga dalla Vettabia. Si tratta di un gambero piuttosto grosso - ha chiarito Ravizza - che, se non è pericoloso per l’uomo, può diventare invece letale per insetti, anfibi e pesci. Non a caso è definito gambero killer». Fonte: Il Cittadino
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giovedì 1 ottobre 2009
martedì 28 luglio 2009
Melegnano - «Panchine divelte, parchi sporchi» Sos dal Pd per il degrado del verde
«I parchi di Melegnano versano in uno stato di perdurante degrado». A denunciarlo è stato Silverio Pavesi, consigliere del Partito democratico locale, che nei giorni scorsi sull’argomento ha presentato un’interpellanza in consiglio comunale. «Perché - ha attaccato il consigliere del Pd - è sotto gli occhi di tutti la critica situazione in cui si trovano gran parte delle aree verdi cittadine». Con l’arrivo della bella stagione e la fine della scuola sono decine i bambini che, accompagnati dai genitori e dai nonni, prendono d’assalto i parchi di Melegnano. «A partire dal parco del castello - ha incalzato Pavesi -, che sinora non è stato fatto oggetto di alcun tipo d’intervento da parte dell’amministrazione di centrodestra. Così, le strutture utilizzate dai piccoli mostrano tutta la loro precarietà, il prato si presenta costantemente cosparso di cartacce e i bambini sono costretti a correre in mezzo alle deiezioni canine». E la situazione non cambia se ci si sposta al Giardino, quartiere densamente abitato a sud di Melegnano: «Le aree verdi in via dei Tigli e in via Giardino - ha affermato il consigliere del Pd - necessitano di interventi tanto consistenti quanto urgenti, mentre nel parchetto di via dei Cedri ci sono due panchine divelte che sovente vengono persino collocate in mezzo alla strada. Per non parlare dell’area verde in fondo a via degli Olmi, che è stata addirittura chiusa». Pollice verso anche per il parco di via Pertini in centro città e per quello del Montorfano nella periferia est di Melegnano: «Il tanto promesso parchetto di via Pertini è appunto solo una promessa - ha chiarito Pavesi -. La riqualificazione del giardino Oldani al Montorfano invece, con tanto di riparazione della pavimentazione e sostituzione delle panchine, è andata puntualmente disattesa». L’ultima battuta di Pavesi è stata per il parco di viale Lombardia, dove è collocata la casa dell’acqua: «L’area è stata privata dei giochi - ha dichiarato -, mentre alcuni cittadini sono stati vittime di azioni criminose. Chiediamo all’amministrazione di informare l’assemblea sulla programmazione e la tempistica degli interventi previsti sulle aree verdi». Fonte: Il Cittadino
giovedì 16 luglio 2009
Melegnano - Gli ambientalisti tengono d’occhio il consumo di acqua

mercoledì 8 luglio 2009
Melegnano - Pescate due grosse carpe: il Lambro ritorna a respirare
Nei giorni scorsi, infatti, un gruppo di cittadini ha pescato un paio di carpe alla confluenza tra il fiume Lambro e la Vettabia in zona Montorfano, quartiere che si trova nella periferia est di Melegnano. A raccontare l’intero episodio ci ha pensato Ulderico Merli, pensionato residente al Montorfano con l’hobby della fotografia. «Girando per il quartiere - ha raccontato Merli - ho notato un gruppo di pescatori che avevano appena pescato due grosse carpe, piuttosto lunghe e dal peso di diversi chili. A quel punto, non ci ho pensato due volte e ho scattato una foto per immortalare gli animali. Anche perché - ha concluso Merli - non capita tutti i giorni di avvistare le carpe nel Lambro, fiume che non brilla certo per pulizia». Sulla vicenda ha preso posizione Luca Ravizza, che fa parte dell’ufficio ecologia del comune di Melegnano: «Dopo la realizzazione del depuratore di Nosedo - sono state le sue parole -, le condizioni del Lambro sono certamente migliorate, per cui capita di trovarci anche alcuni tipi di animali». D’altra parte, qualche tempo fa un esemplare di airone cenerino ha fatto la sua comparsa su un piccolo isolotto all’interno del fiume nella zona del ponte in via Frisi nel cuore di Melegnano. «Ed effettivamente - ha proseguito il tecnico comunale - avevamo già avuto segnalazione della presenza delle carpe, che vivono prevalentemente lungo i corsi d’acqua di pianura su fondali perlopiù fangosi, motivo per cui non si tratta di un buon indicatore della qualità delle acque. Bisogna poi verificare se sono pesci davvero commestibili. Personalmente, ad esempio, sconsiglio di cibarsene». Nella zona del centro città, intanto, sembrano procedere spediti i lavori sulle sponde del Lambro. Costato complessivamente circa 350mila euro e realizzato dall’Aipo (Agenzia interregionale per il fiume Po ndr), entro l’anno prossimo l’intervento dovrebbe portare alla completa riqualificazione degli argini del fiume lungo l’intero tratto urbano. Fonte: Il Cittadino
mercoledì 17 giugno 2009
Melegnano - Acqua a tempo, ma nei parchi le zone umide hanno sete

mercoledì 20 maggio 2009
L’appello di Wwf e associazione “Bradipo”: «Non disinfestate il bosco del Montorfano»

venerdì 15 maggio 2009
Invasione di gatte pelose al Montorfano: i pensionati: «Dobbiamo salvare il bosco»

venerdì 17 aprile 2009
Melegnano - Giornata delle oasi al bosco Montorfano e al parco delle Noci
L’appuntamento è per domenica, quando nel bosco di Montorfano e al parco delle Noci sono previsti numerosi eventi. Dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 15 alle 19, infatti, nell’area verde sono in calendario tutta una serie di visite guidate, mentre alle 10 è in programma l’animazione per i bambini. Al parco delle Noci in via don Minzoni dall’altra parte della città, invece, per l’intera giornata sono si svolgeranno visite guidate all’oasi e alla mostra didattica “Sulle tracce degli animali”, con tanto di possibilità di pranzo al sacco. Mentre alle 16 ci sarà l’inaugurazione di un nuovo sentiero nel bosco e alle 17 l’attività per i più piccoli. Per informazioni, è possibile inviare una mail a sudmilanese@wwf.it o telefonare al 333 9584890. Sempre nel pomeriggio di domenica, infine, dal punto parco stazione delle biciclette di San Donato partirà una cicloescursione guidata alla scoperta dell’oasi Wwf di San Giuliano, del bosco di Montorfano e del parco delle Noci a Melegnano. Nel frattempo, il gruppo Terna e il Wwf hanno raggiunto un accordo ad hoc, che per le oasi di Melegnano prevede la definizione condivisa di un piano di azioni per la sostenibilità dello sviluppo della rete elettrica.
Fonte: Il Cittadino
Fonte: Il Cittadino
venerdì 6 giugno 2008
Avvistato il picchio rosso nel bosco

Fino ad oggi si sapeva della presenza dell’uccello nell’area, ma non era certo che fosse stanziale.
fonte: Il Cittadino
È stato scoperto un nido con un maschio e una femmina.
C’è anche il picchio rosso maggiore nel bosco di Montorfano. A rivelarlo è Luca Ravizza, che fa parte dell’ufficio ecologia del comune di Melegnano: «In questi giorni, infatti - fa sapere al proposito Ravizza -, all’interno di un albero nel bel mezzo del Montorfano, è stato scoperto un nido un po’ particolare, in cui ci sono un maschio e una femmina del picchio rosso maggiore». Si tratta di un uccello lungo circa trenta centimetri con le parti inferiori, le spalle ed alcune zone del capo bianche. Diffuso in tutta Europa tranne che in Irlanda e nelle regioni più settentrionali della penisola scandinava e della Russia, in Italia è frequente sia nei boschi delle pianure che in quelli montani. «Sinora - riprende l’esperto - sapevamo solo della presenza del picchio all’interno del bosco di Montorfano, ma non eravamo a conoscenza di una sua nidificazione nella zona. In tal modo, quindi, la fauna del bosco si arricchisce ancor di più». Una scoperta importante, quindi per il patrimonio faunistico dell’area verde melegnanese.Esteso su circa 3 ettari nella periferia est di Melegnano, il bosco di Montorfano conta numerosi tipi di piante autoctone come l’ontano e il salice bianco, la quercia farnia e il nocciolo. Mentre tra gli animali abbiamo i conigli selvatici e le volpi, i cormorani e le anatre, i fringuelli e gli usignoli. Ed ora anche il picchio rosso maggiore, che non a caso ha da sempre una particolare predilezione per i boschi di pioppi, olmi e salici. «Questo tipo di uccello - prosegue nella descrizione Ravizza - si muove con una velocità notevole, mentre sul terreno scende di rado. Ma quando lo fa, vi saltella con una certa disinvoltura». I picchi sono golosi soprattutto di insetti e delle loro larve, di nocciole e di bacche, solitamente l’accoppiamento dei picchi avviene all’inizio della stagione primaverile. «Ma nel bosco di Montorfano - confida ancora l’esperto - ci sono anche i ghiri, che si muovono soprattutto di notte». Mammifero roditore, lungo 30 centimetri di cui 13 di coda, il ghiro possiede una pelliccia di colore grigio o castano sul dorso e bianco-gialla sul ventre. Diffuso ovunque nell’Europa centro-meridionale, la durata massima della sua esistenza in natura è intorno ai sei anni, mentre vive preferibilmente nei boschi luminosi di latifoglie e in quelli di conifere. L’ultima battuta di Ravizza è per i gamberi della Louisiana, che nei giorni scorsi gli abitanti del Montorfano hanno trovato all’interno del centro abitato: «Si tratta di animali innocui per l’uomo - chiarisce l’esperto concludendo il suo intervento -, ma che possono rivelarsi estremamente pericolosi per insetti, anfibi e pesci, di cui si nutrono abbondantemente». Un altro abitatore del bosco di Montorfano, vero e proprio habitat naturalistico per varie specie animali.fonte: Il Cittadino
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