Visualizzazione post con etichetta Meditiamo. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Meditiamo. Mostra tutti i post

domenica 4 ottobre 2009

Piazza del Popolo, trecentomila lettori contro il bavaglio

Chi va in giro con il bavaglio. Chi con l'articolo 21 della Costituzione stampato sul petto. "Siamo trecentomila", scandiscono dal palco di piazza del Popolo, gremita, strapiena, troppo piccola per contenere tutti. “Eccoci”. Un vecchio lettore ha fotocopiato la storica prima pagina dell'Unità e la distribuisce agli amici venuti con lui da Napoli. Ressa al nostro gazebo. Tutti vogliono le magliette con la vignetta di Staino: "Denuncia anche me". Nel cielo volteggia la frase di Gramsci: "Odio gli indifferenti". Un minuto di silenzio per le vittime di Messina. Saviano: "Libertà? Poter raccontare senza dover temere ritorsioni".
Fonte: L'Unità.it

venerdì 2 ottobre 2009

Libertà di stampa. Tutti in piazza per la libertà d'informazione

Roma, ma anche Londra, Madrid, Parigi, Berlino, Barcellona e Monaco. Sarà la più grande manifestazione per la libertà di informazione nella storia dell’Occidente democratico quella che, dalle 15,30 di oggi, avrà il suo centro in Piazza del Popolo. Altre manifestazioni si svolgeranno contemporaneamente in tutt’Italia.Una protesta, una festa. Sarà aperta dall’Orchestra di piazza Vittorio, la band multietnica nata a Roma e conosciuta ormai in tutto il mondo. In questo modo, l’avvio della manifestazione sarà un modo per sottolineare che quello alla libertà di informazione non è il solo diritto oggi in pericolo nel nostro paese. Sono in discussione i valori fondamentali della nostra Costituzione. A partire dal principio di eguaglianza, colpito dal lodo Alfano (che rende il presidente del Consiglio più uguale di tutti gli altri) e dal cosiddetto «pacchetto sicurezza» (che fa di alcuni uomini, gli immigrati irregolari, dei criminali per status).
Alla protesta - promossa dalla Federazione nazionale della stampa italiana - hanno aderito centinaia di organizzazioni territoriali e nazionali tra le quali l’Ordine dei giornalisti, la Cgil, l’Arci, le Acli, la Fim Cisl, la Federazione italiana associazioni partigiane. Ieri è giunta anche l’adesione del presidente della Regione Emilia Romagna Vasco Errani. Tra gli interventi previsti, oltre a quello del presidente della Fnsi Franco Siddi che illustrerà le ragioni dell’iniziativa, quelli di Dario Fo e Roberto Saviano, del presidente emerito della Corte costituzionale Valerio Onida e dell’attore Neri Marcorè.È anche previsto un messaggio di don Antonio Sciortino, direttore di Famiglia Cristiana. Tra gli artisti, oltre all’orchestra di piazza Vittorio saliranno sul palco di Piazza del Popolo Samuele Bersani, Marina Rei, Enrico Capuano e Teresa De Sio.Come è noto il presidente del Consiglio ha definito la protesta di oggi «una farsa» e ha sostenuto che l’Italia è il paese dell’Occidente dove la libertà di stampa è più garantita. Qualche giorno fa, d’altra parte, era arrivato a sostenere di aver portato «la moralità della politica».Di certo Silvio Berlusconi è stato il maggior sponsor - anche se involontario - della protesta odierna. I suoi attacchi sistematici ai quotidiani scomodi (accompagnati dall’invito agli imprenditori a punirli negando le inserzioni pubblicitarie), le intimidazioni individuali a giornalisti colpevoli solo di avergli rivolto domande non gradite e, infine, le richieste di risarcimento danni a l’Unità e a La Repubblica, hanno reso chiaro al mondo, e a una crescente parte del Paese, che la cosiddetta «anomalia italiana» rischia di colpire le basi della democrazia.Fonte: L'Unità,it

martedì 22 settembre 2009

Summit Onu sul Clima. Obama: "la minaccia è grave. Rischiamo catastrofe irreversibile"

Il tempo rimasto per correre ai ripari sta per scadere», ha messo in guardia il presidente americano Barack Obama intervenendo oggi a New York al vertice Onu sul clima. «La sicurezza e la stabilità di tutte le nazioni e di tutti i popoli - la nostra prosperità, la nostra salute e la nostra sicurezza - sono a rischio» a causa della minaccia climatica, ha aggiunto il presidente americano.Per il presidente americano la minaccia è «grave, urgente e crescente: se non agiremo rischiamo di consegnare alle future generazioni una catastrofe irreversibile».«Non ci facciamo illusioni la parte più dura del lavoro resta ancora da fare in vista di Copenaghen», ha detto aggiunto Obama. Gli Stati Uniti «comprendono la gravità della minaccia climatica e sono determinati ad agire. Assolveranno - ha assicurato Obama - la loro responsabilità verso le future generazioni».Se sul clima ci sarà un atteggiamento «flessibile e pragmatico», «raggiungeremo l'obiettivo di un mondo più pulito e più sicuro». "Sappiamo che il futuro del pianeta dipende dal nostro impegno. Il percorso è lungo e difficile, non è rimasto molto tempo».Il presidente cinese Hu Jintao si è impegnato a ridurre «notevolmente» entro il 2020 le emissioni di anidride carbonica (CO2) per ogni unità di prodotto nazionale lordo. Il presidente cinese, nel discorso a New York al vertice Onu sul clima, ha detto che come base di misura saranno prese le emissioni del 2005: entro il 2020 la Cina intende giungere ad una «riduzione notevole» di tali emissioni.Inoltre Hu Jintao si è impegnato a «sviluppare vigorosamente» le energie rinnovabili e l'energia nucleare, con un aumento del 15 per cento (sempre entro il 2020) della quota di energia non fossile nel totale del consumo energico della Cina. La Cina è diventato il Paese con le maggiori emissioni di gas inquinanti. Il totale delle emissioni di Stati Uniti e Cina si avvicina al 40 per cento della parte mondiale. Fonte: L'Unità.it

sabato 19 settembre 2009

La "Ronda nera" a Roma

In camicia ocra, pantaloni neri, uno stemma tricolore e un'aquila con la scritta Spqr circa dieci persone si sono ritrovate in Piazza della Repubblica a Roma per la prima uscita nella capitale dei volontari della Guardia Nazionale Italiana. Tra loro, Maria Antonietta Cannizzaro, presidente nazionale Msi-Dn. Che dice: "Presto ripeteremo l'iniziativa anche in periferia".
Hanno percorso le vie centrali di Roma in schiera e con il braccio destro alzato in segno del saluto del legionario. Sdegno e risa da parte dei passanti. Lancio di coriandoli e stelle filanti da parte di un consigliere provinciale della Sinistra, Gianluca Peciola. Alla guida dei militanti, il presidente del partito nazionalista Gaetano Saya, rinviato a giudizio nel 2004 per propaganda di idee fondate sull'odio razziale e nel 2005 ai domiciliari per aver creato all'interno del dipartimentimento studi strategici antiterrorismo una sorta di polizia parallela.Ed è subito bufera politica. «Ora basta! Non va sottovalutata l'iniziativa delle cosiddette Ronde Nere», dice il segretario del Pd Lazio Roberto Morassut. «Il sindaco - aggiunge - deve dare un segnale netto e inequivocabile nei confronti di queste degenerazioni di destra estrema rompendo ogni equivoco che possa far sentire certi gruppi tollerati o addirittura protetti. Cominci dalla sostituzione di Andrini".E Alemanno inteviene così: «Chiedo ufficialmente al Prefetto e al Questore di intervenire immediatamente per evitare che la nostra città venga segnata dalle vergognosa pagliacciata delle ronde nere. Esiste un ben preciso regolamento emanato dal Ministero degli Interni che proibisce le strumentalizzazioni politiche dell'istituto degli Osservatori volontari per la sicurezza, introdotto dal pacchetto sicurezza del Governo. Inoltre questa attività può essere avviata in città solo su specifica richiesta del sindaco, richiesta che io ancora non ho avanzato al Prefetto di Roma», spiega il sindaco di Roma. «Per questi motivi, è evidente che il gruppetto di provocatori che ha dato vita alla sceneggiata coordinata da Gaetano Saia stia operando chiaramente fuori dalla legge e deve essere perseguito". Fonte: L'Unità.it

venerdì 4 settembre 2009

Benigni infiamma la festa Pd

Seduti uno a fianco all’altro allo spettacolo di Benigni, Pierluigi Bersani e Dario Franceschini si godono uno dei rari momenti di serenità di queste settimane. «Robertaccio è riuscito a mettervi insieme...». «Sì. Faccio l’accordo unitario su di lui e non ci ritiriamo», propone Franceschini. E Bersani: «Della serie, vai avanti tu che mi viene da ridere... ». Chiacchiere e sorrisi a beneficio dei fotografi, accanto all’ex ministro c’è anche la riservatissima moglie Daniela. Roberto li aspetta al varco, i due candidati. Arriva parlando in genovese, «Belin», e punta subito dritto sulle escort di Berlusconi: «Paganelli, se dicevi che era un festino veniva Silvio direttamente da Villa Certosa con Alinghi». «Eh, Bersani, che record, abbiamo perso 4 milioni di voti, e Veltroni fra un po’ scriverà il libro “io” perché non c’è più nessuno. Bisogna che non si arrivi sotto il 2%, ieri mi sono iscritto e ero il 15esimo». «E poi quello che ci ha dato la linea è Fini, mentre Bersani l’ha data a quelli di Comunione e Liberazione...». «Da chi ci facciamo guidare. Da Pierluigi, Ignazio o da D’Addario? Quando sente questo nome Berlusconi trema... ». «Sì, si è un po incattivito, ha venduto Kakà e ha comprato Feltri: costa meno e sulle punizioni è molto piu bravo... e poi le veline su Boffo, lui ha avuto la solidarietà del Papa, Feltri quella del Papi».«Di veline ne ha tantissime, è un vizio di famiglia, ne ha tantissime anche su Bersani e Franceschini, vedrete cosa uscirà. Silvo ha fatto bene a denunciare Repubblica e Unità, devono smettere di andare in giro a scrivere cose vere, se fossero false... ». E poi le feste: «Silvio perchè non mi inviti alle feste, alle orge con i vestiti di babbo Natale, tutti ignudi. Fede è stato beccato a fare l’amore con una pecora gonfiabile». «Ma io non voglio parlare dei fatti privati di Silvio, tipo la Costituzione, il lavoro, quelli sono fatti suoi, io parlo dei fatti pubblici, le mignotte». «Silviooo!! Dammene una di porcellona a cinque stelle!!», è il grido di Robertaccio. «Ci sono le registrazioni e lui giura sui suoi figli che non è vero. Mi chiedo di chi sono i figli... ». «Ha paura», scherza Benigni. «Adesso non vuole che parlino nemmeno i portavoce dell’Europa. Ma quelli sono portavoce, come fanno a stare zitti?». L’Unità: «Ha fatto causa perché hanno scritto che ha problemi di erezione. Silvio non ti preoccupare, ce li ho anch’io. Come farà a dimostrare davanti al giudice che non ha problemi? È difficilissimo avere un’erezione davanti al giudice, io una volta c’ho provato... ». E Noemi? «Ha detto che il babbo era l’autista di Craxi, poi il cuoco di Berlinguer, poi l’idraulico di De Gasperi. Era così arrapato che ha fatto il conto alla rovescia con le candeline, appena ha compiuto 18 anni... non si teneva con questa potenza sessuale impressionante... ». E le farfalline? «Ormai l’Italia è piena, Piero Angela ha fatto una puntata speciale di Super Quark... ». «E poi le fa diventare assessori o le manda in Europa, e le paghiamo noi. Ma Silvio con tutti i soldi che hai perché non le paghi tu?». «Vuol passare alla storia come Quinto Fabio Massimo, Silvio il trombatore». E Feltri? «Adesso ha una registrazione di Prodi del ‘71 con le gemelle Kessler e dice “Aspettami sul letto di De Mita”, e Bersani innamorato di Pupo che molesta la moglie col cellulare di D’Alema... ».Fonte: L'Unità.it

martedì 28 luglio 2009

Zelo, rievocata la strage del ’44: «Dal dolore è nata la Costituzione»

Nell’eccidio di villa Pompeiana i repubblichini fecero 11 vittime.

Sessantacinque anni dopo Villa Pompeiana torna a rievocare il luglio tragico del 1944. Domenica mattina partendo da Marzano, frazione di Merlino, si è rinnovato il ricordo dell’eccidio della frazione di Zelo, considerato insieme al poco posteriore episodio dei Martiri del Poligono di Lodi il culmine della violenza nazifascista nel territorio a sud di Milano. Una cerimonia che ancora oggi non ha nulla di risaputo e anche domenica ha riunito 9 gonfaloni civici, 10 sindaci e almeno 15 tricolori delle sezioni Anpi e Combattenti e reduci. I fatti sono noti: nella giornata del 26 luglio ‘44 una colonna di repubblichini lodigiani, rafforzata da un battaglione d’assalto da Milano, uscì dalla città per procedere a una rappresaglia contro gruppi di partigiani, renitenti alla leva e sbandati nascosti nella zona dell’Adda e considerati responsabili di alcuni episodi, fra cui un agguato mortale, avvenuti ai danni delle autorità fasciste. Il rastrellamento si concluse lasciando sul terreno 11 vittime portatrici di vicende personali profondamente diverse. Nell’elenco dei caduti figurano infatti partigiani attivi quanto renitenti alla leva (si stima che nel novembre ‘43 il 60 per cento dei richiamati alle armi dalla Repubblica sociale non si presentò ai distretti), reduci di Russia e persino persone in alcun modo non soggette a coscrizione militare come l’agricoltore di Galgagnano Celestino Sfondrini. Alessandro Martino, Artemio Massari, Italo Santini, Oliviero Ugolini, Amalio Favini, Giuseppe Massari, Calogero Scaravilli, Carlo Guiarini, Cesare Rigamonti, Celeste Sfondrini e Michele Vergani andarono incontro al medesimo destino sulla base dell’accusa (in alcuni casi totalmente fittizia) di detenere armi e dare manforte alla sovversione contro il governo della Rsi. Ancora una volta, domenica, i discorsi delle autorità di oggi hanno sviluppato riflessioni su questo scenario che si allontana dall’attualità ma resta pur sempre a due passi nella storia. Parole di commmorazione sono arrivate da Roberto Nalbone dell’Anpi di Lodi e dal vicesindaco di Zelo Angelo Madonini. «Quegli anni di enorme sofferenze hanno prodotto due capisaldi della Costituzione: il valore dell’unità nazionale e la dignità inviolabile della persona», ha osservato quest’ultimo, presente con i rappresentanti di Lodi, Paullo, Merlino, Comazzo, Mulazzano, Melegnano, Cervignano, Galgagnano, Colturano e Tribiano. Fonte: Il Cittadino

domenica 19 luglio 2009

MANDELA DAY: MAXI CONCERTO A NEW YORK


NEW YORK - Un maxi-concerto per festeggiare Madiba, "l'uomo più amato al mondo", colui che "ci ha insegnato che anche l'impossibile può avverarsi". Sul palco del Radio City Music Hall, a rendere omaggio a Nelson Mandela in occasione del suo 91/o compleanno, sfilano star di Hollywood e della musica, da Morgan Freeman a Gloria Gaynor, da Aretha Franklin a Steve Wonder. Rompe per un buona causa, quella per la lotta all'Aids, la promessa di non esibirsi più in pubblico fino a quando il marito sarà presidente della Francia: Carla Bruni, la first lady francese, canta accompagnata da Dave Stewart Blownin in the wind di Bob Dylan. A interrompere le oltre ore di musica in onore di Mandela è il presidente americano Barack Obama che, con un videomessaggio, gli fa gli auguri e lo ringrazia per tutto quello che ha fatto. Grande assente alla festa è proprio il festeggiato, l'ex presidente del Sud Africa, che comunque non fa mancare il proprio sostegno e, introdotto da Freeman, illustra con un videomessaggio lo scopo del Mandela Day, che da quest'anno verrà festeggiato ogni 18 luglio: "Non è un giorno di vacanza ma una giornata per dedicarsi agli altri". O almeno dedicare loro - questo il motto - 67 minuti per vedere "quello che possiamo fare, per lasciare un'impronta". 67 sono gli anni di lotta sostenuti da Mandela contro l'apartheid. Unico italiano a esibirsi è Zucchero, che canta 'You are so beautiful': Zucchero é l'unico degli artisti della serata ad aver partecipato a tutti i concerti dell'organizzazione 46664 (il numero di matricola di Mandela durante la sua detenzione) da quando hanno preso il via in Sud Africa agli inizi del 2000. Ad aprire la festa per Mandela è Whoopy Goldberg che, dopo una breve introduzione, lascia spazio al Coro di Soweto che si esibisce in 'Gimme hope Joanna', brano di diversi decenni fa bandito in Sud Africa ma in testa alle classifiche inglesi per alcune settimane. La prima artista a salire sul palco è Gloria Gaynor che, avvolta in un lungo abito fucsia, si esibisce prima in 'I will survive' e poi in 'Happy days'. "E' un onore essere una piccola parte di questo grande evento per una persona straordinaria: Mandela, l'unico a poter ispirare il mondo", spiega Gaynor alla platea. Si esibiscono poi Yvonne Chaka Chaka (che canta 'Man of the world') e Will I. Am (Sos e It's a new day). Spetta all'attore Forest Whitaker presentare "una star europea che ha venduto oltre 2 milioni di dischi" e ora conosciuta "anche come First Lady di Francia", Carla Bruni. L'ex modella, con in braccio la chitarra, sfoggia un sobrio completo pantalone nero e canta prima in francese ('Quelqùun m'a dit') e poi in inglese ('Blownin in the wind'): una performance la sua al termine della quale Nicolas Sarkozy, presente fra il pubblico, si alza orgoglioso ad applaudire. Josh Groban, Queen Latifah e Baaba Maal (che canta 'With my own hands' di Ben Harper) si alternano fra gli applausi del pubblico. Un'ovazione arriva con l'ingresso in scena di Morgan Freeman, che introduce il videomessaggio di Mandela. "Non può viaggiare ma ci teneva a inviarci un messaggio per spiegare lo scopo del Mandela Day - spiega l'attore -. Nei film ho interpretato il presidente degli Stati Uniti, Dio. Ma quella di Mandela è una storia vera, quella di un uomo che ha trascorso 27 anni in prigione e ve ne è uscito senza rancore". Chiudono lo spettacolo la 'regina del Soul' Aretha Franklin e Steve Wonder che, prima di cantare, ricorda la famiglia del suo amico Michael jackson, scomparso lo scorso 25 giugno. Fonte: Ansa.it

martedì 14 luglio 2009

Oggi lo sciopero dei blog "No al bavaglio sul web"

Protesta contro il disegno di legge Alfano che prevede pesanti sanzioni pecuniarie.

ROMA - Sciopero dei blog con un "rumoroso silenzio". Inteso non solo come astensione dalla scrittura, ma anche come manifestazione di piazza, prevista per oggi a Roma, alle 19 a Piazza Navona. Contro cosa? Contro il decreto Alfano (o "intercettazioni"), anzi contro un suo articolo specifico, quello che prevede - recita il Manifesto di "Diritto alla Rete" che è il nome dell'iniziativa: "contro il cosiddetto obbligo di rettifica, pensato sessant'anni fa per la stampa, e che se imposto a tutti i blog (anche amatoriali) e con le pesanti sanzioni pecuniarie previste, metterebbe di fatto un silenziatore alle conversazioni on line e alla libera espressione in Internet".In sostanza gli estensori di quella legge hanno pensato che oltre al bavaglio ai giornalisti, aggravato anche da pesanti sanzioni pecuniarie agli editori, si potesse finalmente mettere un vincolo serio ai blogger che dovessero incorrere in una inesattezza grave e quindi nella necessità della rettifica. Peraltro una questione già regolata da leggi.Se il blogger non ottempera all'obbligo, ci sono sanzioni tali (oltre i diecimila euro) da scoraggiare qualsiasi espressione libera da parte di privati che non dispongono né dei soldi né degli avvocati né della voglia di mettersi nei guai. Ed è questo il punto, non il rifiuto di ripristinare la verità rispetto ad affermazioni false, ma la natura intimidatoria e dissuasiva della misura che è oggetto della protesta.L'idea è nata da un giornalista blogger, Alessando Gilioli, dell'Espresso e dal giurista Guido Scorza, che si occupa di diritti e di censura in rete, e in un primo mom ento prevedeva che la protesta si svolgesse in coincidenza con lo sciopero dei giornalisti contro quel provvedimento. Lo sciopero è stato in seguito rinviato ma i blogger hanno confermato la loro manifestazione.Per chi volesse leggere tutto il manifesto e le caratteristiche del "rumoroso silenzio" l'indirizzo di Diritto alla Rete è questo: http://dirittoallarete.ning.com/
Fonte: La Repubblica.it

venerdì 10 luglio 2009

Una semplice domanda al ministro Maroni...



Vorrei sapere perché una studentessa, che ha appena sostenuto gli esami di maturità, che vive in Italia da 19 anni, se non trova lavoro entro 3 mesi, rischia di essere dichiarata clandestina ed espulsa in solitudine nel paese d'origine che neanche conosce?

mercoledì 8 luglio 2009

'Il buffone d'Europa': la stampa estera non fa sconti a Berlusconi

La stampa estera non fa sconti. A Berlusconi e alla sue vicende private, ma soprattutto al suo modo di gestire il potere, la stampa internazionale dedica analisi che al premier sicuramente non faranno piacere. Dopo l'affondo del Guardian e del New York Times, tamponati dalle parole diplomatiche di Obama e di Barroso, il quadro non si è affatto schiarito, tanto che un lungo articolo di presentazione del vertice comparso sul settimanale francese Express si intitola "Inchiesta sul buffone d'Europa".«Sotto gli scandali e le berlusconate - scrive il settimanale - lui si piega ma non si spezza. E una maggioranza di elettori sembra confermargli la fiducia». L'inchiesta descrive il presidente del Consiglio come personaggio che «cento volte dato per morto, cento volte è resuscitato. In un'Italia che non crede nella politica (il 25% associano la parola a 'disgustò e il 22% a 'rabbià) lui sfugge all'archetipo del potere: personaggio hollywoodiano, incantatore eccentrico, comico grossolano, coach della mente, amico del bar,illusionista poliglotta colpito dalla sindrome di Zelig - il potere di trasformarsi a seconda delle attese - Berlusconi ha inventato un nuovo modello di dirigente, un politico-people che buca lo schermo da 15 anni, e le cui farse soffocano, spesso, i veri problemi del paese».
«La vita privata di Berlusconi rivaleggia con un momento pubblico», titola lo statunitense LOS ANGELES TIMES, in un articolo che inizia così: «Nessuno accusi il presidente delConsiglio Berlusconi di essere un ospite riluttante». Secondo il giornale californiano «in Italia e all'estero ha destato sorpresa la disponibilità di Berlusconi a dare il benvenuto ad ospiti che siano donne giovani e fotogeniche». L'articolo ripercorre poi gli strascichi dell'inchiesta di Bari, evidenziando però che, secondo gran parte degli analisti, «il premier non corre l'imminente pericolo di essere estromesso. Le cose potrebbero cambiare se gli effetti della crisi economica globale si facessero sentire con più vigore inItalia, che finora ha fronteggiato la crisi meglio di altri Paesi».THE WASHINGTON POST si sofferma sul rischio terremoto a cui è tuttora soggetta L'Aquila e titola «Lo sciame ismico nella sede del G8 in Italia accrescono la paure sulla sicurezza». Il quotidiano analizzando i disastrosi effetti del sisma nel capoluogo abruzzese, riporta alcuni commenti della popolazione sulla scelta di trasferire il vertice all'Aquila: «La ricostruzione era già abbastanza complicata senza calcolare i preparativi per il maggior vertice internazionale, si legge nel quotidiano.Ampio spazio anche sulla stampa spagnola per l'apertura del G8. EL MUNDO parla del disagio degli abitanti di L'Aquila sotto il titolo »Vogliamo giustizia, non il letto di Obama« e aproposito delle polemiche di ieri scrive che "sorgono voci che propongono di sostituire l'Italia con la Spagna quale membro delclub". La rubrica polemica LA TRONERA (La Feritoia) sotto il titolo »carisma italiano« torna sulle vicende di Silvio Berlusconi e afferma che il premier »ha tutto ciò a cui tutti aspirano, e l'impunita«. Perchè la sinistra, in 15 anni, ha governato per sette ma appena si è notato. L'Italia, nazione giovane, ha bisogno di carisma».Il giornale della sinistra PUBLICO titola che «Berlusconi arriva al G8 indebolito dagli scandali» e sostiene che «il vertice di L'Aquila può finire di affondare la pessima immagine internazionale del leader italiano». il pericolo che un forte sisma si ripresenti durante le riunioni e l'eventualità che le notizie scandalistiche sulla vita privata del premier si ripresentino nel corso degli incontri. Infine THE TIMES di Londra dedica oggi una vignetta a Silvio Berlusconi, un'immagine chiaramente caricaturale e pubblicata in un insolito formato che occupa mezza pagina nella sezione del quotidiano dedicata alle opinioni, in cui il presidente delconsiglio italiano è disegnato sorridente, in un suo classico doppiopetto blu, dalle cui tasche e taschino fuoriescono indumenti di biancheria intimsa femminile: reggiseni e slip. Nella vignetta il premier italiano compare accanto ad una scritta 'G8', dove però la cifra otto è sostituita da un reggiseno, che Berlusconi tiene per la spallina. L'immagine, dai tratti caricaturali, è pubblicata nella parte superiore di una pagina che ospita un commento, in cui si accenna al G8 ma che è centrato sul sistema bancario e l'azione del governo britannico a riguardo, a firma di Vince Cable, numero due del partito Liberal-democratico britannico.Ancora in Spagna in un articolo intitolato «Berlusconi: l'attacco mediatico non pregiudicherà il G8», ripercorre il botta e risposta tra il governo italiano e il Guardian con lerecenti dichiarazioni del premier. Poi il quotidiano, rilevando che con il trasferimento delle sede all'Aquila «non ha mai convinto i membri del G8», cita le ultime complicazioni logistiche e di sicurezza della sede abruzzese, a cui si aggiunge «il malcontento degli abitanti che, in buona parte alloggiati nella tendopoli, hanno rivendicato il diritto a vivere il lutto con calma, protestando contro la 'sfilatà di autorità e la perdita di tempo e denaro».In Germania il FINANCIAL TIMES DEUTCHELAND dedica un articolo interno al capo della protezione civile Guido Bertolaso, dal titolo «Il risolutore dei problemi». Bertolaso, scrive il giornale, «deve garantire l'organizzazione del vertice dei G8 e la sicurezza dei capi di Stato e di governo. Egli e per ora il più importante alleato del capo del governo, Silvio Berlusconi».La FRANKFURTER ALLGEMENIE ZEITUNG titola «Nuove rivelazioni?» e scrive nel sommario «Gli errori di Berlusconi». Il giornale commenta le «speculazioni» della stampa italiana, secondo cui durante il summit potrebbero arrivare nuove rivelazioni sulla «vita privata del primo ministro»: Berlusconi, osserva la Faz, «reagisce con nervosismo».«Un G8 fra le rovine dell'Aquila»: titolo identico per i due principali giornali francesi del mattino, LE FIGARO e LIBERATION, che dedicano una corrispondenza e qualche commento al vertice in Abruzzo. Le Figaro titola a pagina 5 «Berlusconi ospita un G8 allargato e atipico» e afferma che «il ventaglio dei dossier e il numero importante dei partecipanti non dovrebbero facilitare impegni vigorosi e vincolanti». In basso nella stessa pagina, un articolo dall'Aquila dal titolo «Nei campi dei rifugiati del sisma la rabbia trasuda», in cui si legge: «se i soccorsi, all'indomani del sisma, sono stati rapidi ed efficaci come mai in Italia, i lavori di ripristino hanno tardato. Circa il 60% delle case non sono nemmeno danneggiate e tuttavia, tre mesi dopo, il ritorno degli abitanti si fa col contagocce, mentre il centro storico resta vietato».Liberation scrive che le rovine dell'Aquila sono forse il «simbolo di questo G8 che vive, nel suo formato degli otto Paesi più ricchi, probabilmente gli ultimi istanti della suastoria». Fonte: L'Unità.it

martedì 7 luglio 2009

SALVINI INDEGNO DI UN PAESE CIVILE: CHIEDA SCUSA E SI DIMETTA

LEGA: SALVINI A PONTIDA CANTA RITORNELLO CONTRO NAPOLETANI

ROMA - Festa di Pontida 2009. Un bicchiere di birra in mano, il deputato ed europarlamentare della Lega Matteo Salvini si intrattiene con un gruppo di persone e dà il la a un ritornello: "Senti che puzza, scappano anche i cani. Sono arrivati i napoletani...". Il video è stato pubblicato questa mattina da Repubblica.it, correlato da un articolo dal titolo 'Se questo e' un parlamentaré. Il video, secondo quanto riportato dal quotidiano on-line, risale al 13 giugno 2009. Salvini ("quello che ha proposto i vagoni della metro separati per gli extracomunitari" sottolinea l'articolo) è attorniato da un gruppo di militanti che scattano foto con lui e gli intonano un coretto. Poi lui alza il bicchiere e canta, seguito dai presenti: "Senti che puzza, scappano anche i cani. Sono arrivati i napoletani...Son colerosi e terremotati...Con il sapone non si sono mai lavati...".

IL DEPUTATO; POLITICA NON C'ENTRA, ERA CORO DA STADIO
''Qui la politica non c'entra nulla, non c'entra nulla il razzismo, e chi si stupisce o si scandalizza vuol dire che sono almeno 30 anni che non mette piede in uno stadio...''. Cosi' l'eurodeputato leghista Matteo Salvini, raggiunto telefonicamente a Bruxelles dall'ANSA, commenta il video comparso stamani su Repubblica.it, nel quale lo stesso Salvini canta una canzone da stadio antinapoletana. ''La politica e' questo governo - sostiene Salvini - che ha ripulito Napoli da rifiuti e schifezze dopo anni di degrado. Il video in cui canto invece e' un'altra cosa, e' una festa tra amici che nulla c'entra con la politica, nel corso della quale si sono cantate canzoni da stadio. Quella messa in rete e' la canzone sfotto' che si canta ai tifosi del Napoli e poi ne abbiamo cantata subito dopo una contro il Verona. La rivalita' calcistica tra Bergamo, Napoli, Verona, Milano, Genova e via dicendo e' cosa ben nota a tutti e tutte le domeniche negli stadi si intonano cori di sfotto' che non hanno alcun risvolto razzistico. Ci si sfotte tra tifoserie e io ero appunto con tifosi bergmaschi che facevano coretti da stadio, e non in una sede politica''. ''Sono ben tristi - conclude Salvini - quelli che si mettono a polemizzare o a fare discorsi moralistici su un cosa goliardica che, ripeto, con la mia attivita' politica non ha nulla a che vedere''.

LA RUSSA, DA SALVINI LEGGEREZZA
"Io non amo questi cori neanche allo stadio e fuori mi sembrano una leggerezza. Penso che Salvini si dovrebbe scusare". Il ministro della Difesa Ignazio La Russa, conversando con i giornalisti alla Camera, commenta così il video dell'esponente leghista Matteo Salvini contro i napoletani. Poco dopo, passa il ministro leghista Roberto Calderoli, e La Russa, siciliano ma da sempre residente a Milano, scherza: "Cosa sarebbe successo se parlamentari napoletani della Pdl avessero intonato, contro 'noi milanesi': 'Milano in fiamme! Milano in fiamme!'? Anche questo è un coro da stadio, ma 'noi milanesi' ci saremmo arrabbiati, o no?".

PELUFFO (PD), SALVINI CHIEDA SCUSA E SI DIMETTA
"L'onorevole Salvini non smette di stupirci: dopo le carrozze della metro milanese per soli 'lumbard' oggi il video su Youtube contro i napoletani". Così il deputato del Partito democratico Vinicio Peluffo, il quale chiede le dimissioni di Matteo Salvini, parlamentare ed eurodeputato della Lega Nord. "In Parlamento - ricorda Peluffo - l'onorevole Salvini promuove il 'club parlamentari amici della birra' e pochi giorni dopo scoviamo un suo video dove la birra gli fa un brutto scherzo. O Salvini la birra non la regge e da ubriaco si è fatto pizzicare in cori razzisti, oppure la birra la regge benissimo e da sobrio si è messo alla testa di un coro di cui dovrebbe vergognarsi". "In ogni caso Salvini ci risparmi la sua solita mezza smentita, che puntualmente segue le sue scivolate - aggiunge il deputato del Pd - Chieda semplicemente scusa e si faccia, come si diceva una volta, un bell'esamino di coscienza. Aspettiamo fiduciosi che si renda conto della gravità e, conseguentemente - conclude - si dimetta da consigliere comunale a Milano, da deputato, da parlamentare europeo: ha solo l'imbarazzo della scelta visto il numero di cariche che continua ad accumulare".

DE MAGISTRIS, SALVINI INDEGNO DI UN PAESE CIVILE
"Ancora una volta emerge il vero volto di Salvini che andrà a rappresentare in Europa il corrispondente volto razzista e xenofobo della Lega Nord, di cui egli stesso non solo è esponente politico ma vero e proprio figlio 'culturale'". Lo afferma l'eurodeputato dell'Italia dei Valori, Luigi de Magistris. "Salvini, va ricordato qualora qualcuno lo avesse rimosso, é quel signore che ha recentemente avanzato la proposta, senza vergogna, di riservare alcuni vagoni dei mezzi pubblici ad uso esclusivo degli italiani, con la conseguente ghettizzazione degli immigrati. Mentre dunque in Europa stiamo discutendo di multietnicità e di integrazione, arrivano dall'Italia questi boatos indegni di un Paese che si dice civile. Salvini ieri attaccava i migranti, oggi i napoletani: una deriva che non solo fa inorridire, ma preoccupa perché, come ci insegna la storia del Novecento, il germe della discriminazione e dell'odio razziale - conclude - può trasformarsi in un mostro incontrollato". Fonte: Ansa.it

domenica 5 luglio 2009

G8: 'CATENA UMANA' DI 6000 PERSONE SULLE DOLOMITI PER I DIRITTI DEI PAESI POVERI

Trento, 4 lug. (Adnkronos) - Alla vigilia del G8 una catena umana di 6000 persone si formera' sulle Tre Cime di Lavaredo. La manifestazione ''G8 - Le Dolomiti Abbracciano ''Africa'' si svolgera' domani alle 12 a Misurina ed e' promossa dalla ONG Associazione Gruppi "Insieme si puo'..." Onlus e Comune di Auronzo di Cadore. Una manifestazione, quella di Misurina, che nasce da un'idea forte ma anche "poetica" come l'ha definita Bono Vox, cantante degli U2, da anni impegnato nella campagna per l'azzeramento del debito dei paesi del terzo mondo e fondatore dell'organizzazione "Data", (Debt, Aids, Trade, Africa).La rockstar irlandese e' stata vicina agli organizzatori della manifestazione sin dal primo momento con un messaggio scritto di suo pugno: ''Voglio dire - si legge - quanto sono grato a tutti coloro che lavorano per l'uguaglianza e la giustizia dei poveri del mondo e a Tatiana (Assessore alla Cultura, all'Istruzione, alle Politiche Giovanili del Comune di Auronzo di Cadore, ndr), per aver organizzato questa iniziativa in occasione del summit italiano dei potenti del G8. Abbiamo montagne da scalare - conclude Bono - ma sara' molto piu' facile con le sue idee poetiche''.La scelta della catena delle Dolomiti come teatro dell'evento non e' casuale ma racchiude un simbolismo forte. Queste montagne sono nate 40 milioni di anni fa proprio a causa delle forze sollevatrici dovute all'impatto tra le placche di Africa ed Europa. Possono dunque rappresentare la cerniera naturale tra i continenti, un luogo d'incontro simbolico creato da madre natura. Le Tre Cime di Lavaredo, poi, rappresentano una trinita' naturale che si eleva verso il cielo. Da sanguinoso teatro della Grande Guerra vogliono ora diventare emblema di pace, giustizia, uguaglianza e garanzia di diritti per l'Africa. Fonte: Libero-News.it - Foto Ansa.it

martedì 30 giugno 2009

Da Napoli a Viareggio, Berlusconi contestato

Dal ballo ai fischi, una giornata difficile per il premier. Prima, al mattino, quando già si sapeva che la tragedia di Viareggio aveva fatto molte vittime, è andato alla manifestazione dei "napoletani eccellenti nel mondo" e si è fatto riprendere mentre scherzava e ballava con una avvenente partecipante alla festa. Poi quando è uscito ci sono stati i primi momenti di tensione della giornata. Una cinquantina di disoccupati organizzati, di lavoratori della Atitech, lo hanno contestato e fischiato al grido di "buffone" fuori dal Teatro San Carlo. Alcuni disoccupati sono saliti su impalcature presenti all'interno della galleria Umberto, mentre momenti di tensione si sono registrati tra le forze dell'ordine e gli operai dell'Atitech che volevano esporre uno striscione sulla una transenna vicina al San Carlo. Presenti anche i senza lavoro del Progetto Isola, delegati della Cgil che stanno effettuando un volantinaggio e lavoratori della Tirrenia navigazione.«Sono persone della sinistra che si dovrebbe vergognare», ha replicato il premier. Poi alle telecamere ha dato la sua versione: «Quelli che sentite sono gli organizzati dalla sinistra, sono quelli che conosciamo bene e questa sinistra si dovrebbe vergognare».Nel pomeriggio sul luogo della sciagura è andata anche peggio. Dopo aver detto poche ore prima "vado a Viareggio a prendere in mano la situazione" Berlusconi è arrivato alla stazione devastata dalle fiamme e un gruppo di cittadini lo ha accolto con fischi, urla di "vai via buffone, non vogliamo passerelle". Altri hanno applaudito. c'è stato qualche momento di tensione. La scena si è ripetuta davanti al municipio, quando i sostenitori hanno applaudito il premier, ma molti altri lo hanno nuovamente fischiato. Berlusconi si è trattenuto al Comune 15 minuti, poi è uscito da una porta sul retro. Il ministro Matteoli, uscito dalla porta principale è stato accolto da fischi e contestazioni. Forse il tempo delle passerelle sta finendo. Fonte: L'Unità.it

mercoledì 24 giugno 2009

La libertà dell’Iran: un dovere di tutti


Nella storia del mondo, la libertà non è mai stata raggiunta attraverso il silenzio.

Farhad Hassanzadeh



Voglio raccontarvi di quanto Neda volesse vivere a lungo, in pace e in eguaglianza di diritti... Di quanto fosse orgogliosa di dire a tutti, a testa alta, «Io sono iraniana»...
Messaggio della sorella di Neda scritta in verde per la libertà dell’Iran.

sabato 20 giugno 2009

Milano - Stazione Rogoredo, M3 - Scritte sui muri

In un'era in cui il presidente del consiglio è a capo di tutte le televisioni, quello che i media ci raccontano non è la verità!


Stazione Rogoredo, M3 - Scritte sui muri, inserito originariamente da radiocodaritorta.
Milano Rogoredo, vicino alla stazione ferroviaria, dove arrivano tutti i pendolari.
Per combattere il "Berlusconismo", usa la tecnologia, diventa un media.
Quando sei in giro per la città, fotografa, riprendi, diffondi quello che attraverso altri spazi il mondo civile vuole raccontare.
Il tuo compito, come il nostro è di diffondere poi attraverso mezzi di social network, in modo che i filtri dei media ufficiali vengano scavalcati dall'onda mediatica del popolo civile.
E mentre voti per il ballottagio, fai l’astensione «attiva».
Il drappello dell’astensione attiva, cioè di quelli che considerano l’astensione non semplicemente “andare al mare” ma la terza opzione che legittimamente può essere proposta agli elettori è vasto. C’è tutto il cartello di sinistra dei comitati del «no» dal Prc al Pdci a Sinistra e Libertà. C’è l’Udc e ci sono la Destra di Storace e l’Mpa di Raffaele Lombardo che dà indicazione, in caso di ballottaggi, di non ritirare le schede referendarie.
Il tuo voto. Il nostro voto.
Gocce d'acqua che fermano l'oceano creato dalla destra.Leggi qui:

Contro la cementificazione delle nostre città, del nostro Verde. Contro una politica distruttiva!

Le Orme - "Cemento Armato"(Collage)


venerdì 19 giugno 2009

ROMA - Per la prima volta nella storia umana, oltre un miliardo di persone in tutto il mondo risultano sottonutrite. Lo rende noto la Fao, che ha rivisto al rialzo le stime per il 2009 sul numero di persone che soffrono la fame, indicando la cifra di 1,02 miliardi. Tale cifra supera di oltre 100 milioni il livello dell'anno scorso e rappresenta circa un sesto della popolazione mondiale.

Questo aumento della fame a livello mondiale - spiega la Fao - non è la conseguenza di raccolti insoddisfacenti, ma della crisi economica mondiale che ha ridotto i redditi e aumentato la disoccupazione. E anche nelle nazioni sviluppate la denutrizione è divenuta un problema crescente, riguardando 15 milioni di persone. La fame nel mondo - sottolinea l'agenzia delle Nazioni Unite - ha mostrato un trend di lenta ma continua crescita nell'ultimo decennio. Quest'anno il numero di persone vittime della fame è previsto crescere globalmente dell'11%, secondo le stime della Fao basate su analisi del Dipartimento per l'Agricoltura degli Stati Uniti. Quasi l'intera popolazione sotto-nutrita vive nei Paesi in via di sviluppo ma una fetta di 15 milioni riguarda i Paesi sviluppati. In Asia e nel Pacifico circa 642 milioni di persone soffrono di denutrizione cronica; nell'Africa Sub-Sahariana 265 milioni; in America Latina e nei Caraibi 53 milioni; nel Vicino Oriente e nel Nord Africa 42 milioni. La situazione di crisi economica di alcuni Paesi in via di sviluppo - nota la Fao - è anche aggravata dal fatto che i trasferimenti monetari (le rimesse) degli emigrati nei loro Paesi d'origine sono diminuiti sostanzialmente nel corso di quest'anno, causando una notevole riduzione delle riserve estere e dei redditi familiari. La diminuzione delle rimesse, insieme al previsto declino degli aiuti ufficiali allo sviluppo, ridurrà ulteriormente la capacità dei Paesi di avere accesso al capitale necessario a sostenere la produzione e a creare reti di sicurezza e schemi di protezione sociale per i poveri.
Mentre i prezzi alimentari sui mercati internazionali sono diminuiti nel corso degli ultimi mesi, i prezzi interni nei Paesi in via di sviluppo sono scesi assai più lentamente e sono rimasti più alti in media del 24% alla fine del 2008 rispetto al 2006. La Fao nota infine che i prezzi dei generi alimentari di base, sebbene siano diminuiti, restano ancora più alti del 24% rispetto al 2006, e del 33% rispetto al 2005.

DIOUF, ADOPERARSI TUTTI CON URGENZA PER SRADICARLA
"Questa silenziosa crisi alimentare costituisce un serio rischio per la pace e la sicurezza nel mondo. Abbiamo urgentemente bisogno di creare un largo consenso sul totale e rapido sradicamento della fame nel mondo, ed intraprendere le azioni necessarie ad ottenerlo". Lo afferma il direttore generale della Fao, Jacques Diouf, commentando la stima dell'agenzia Onu di un livello record di oltre 1 mld di persone affamate nel 2009.
"L'attuale situazione dell'insicurezza alimentare nel mondo non ci può lasciare indifferenti - aggiunge Diouf - Le nazioni povere devono essere dotate degli strumenti economici e politici necessari a stimolare la produzione e la produttività del loro settore agricolo". "Gli investimenti in agricoltura - conclude Diouf - devono aumentare, perché per la maggioranza dei Paesi poveri un settore agricolo in buone condizioni è essenziale per combattere i problemi della fame e della povertà, ed è un prerequisito indispensabile per la crescita economica generale". Fonte: Ansa.it

domenica 14 giugno 2009

Procura di Milano: indagine sulle 'ronde nere'

La procura di Milano ha disposto accertamenti da parte degli agenti della Digos sulle cosiddette "ronde nere", il gruppo che vorrebbe collaborare con le forze dell'ordine in tema di sicurezza e che è stato presentato ieri a Milano composto per un terzo da ex membri delle forze dell'ordine legate al nuovo Msi di Gaetano Saya. Gli accertamenti, a quanto si è saputo, sono stati disposti dal procuratore aggiunto Armando Spataro, capo del pool antiterrorismo, d'intesa con il procuratore Manlio Minale. Allo stato non ci sono indagati e non vi è una ipotesi di reato che, comunque, potrebbe essere quella di una violazione delle legge Scelba che punisce la ricostituzione e l'apologia del fascismo. Le divise delle ronde nere, infatti, richiamano simboli di età fascista.Gli agenti della Digos analizzeranno filmati, notizie di stampa, sulla scorta delle quali è stato aperto un fascicolo, e redigeranno un rapporto da consegnare nei prossimi giorni alla Procura. Allora, a quanto si è saputo, sarà formulata una precisa ipotesi di reato. Il fondatore delle cosidette ronde nere, Gaetano Saya, era rimasto coinvolto in un'inchiesta della Procura di Genova su una sorta di polizia parallela, chiamata DSSA (Dipartimento studi strategici antiterrorismo). Ieri era stato il deputato del Pd Emanuele Fiano, membro del Copasir ed ex presidente della Comunità ebraica di Milano, ad auspicare che «la magistratura indaghi sulla natura di questa organizzazione per verificarne la sua costituzionalità e per evitare che l'Italia diventi il teatrino triste e pericoloso dei nostalgici di un tempo passato». Come per Fiano, anche secondo il capogruppo alla Camera dell'Idv, Massimo Donadi, queste ronde sono una conseguenza del ddl sulla sicurezza ed è per questo che «il governo - spiega - deve fare marcia indietro».
Ma anche oggi la politica si sta mobilitando per fermare le "ronde nere": «Il governo intervenga subito per vietare le ronde nere di militanti neofascisti pronti a farsi giustizia come fossimo nel 'ventennio'» dice il capogruppo dell'Udc al Senato, Giampiero D'Alia. «Avevamo messo in guardia - aggiunge - sui rischi di un provvedimento demagogico e pericoloso come le ronde: oggi abbiamo il primo esempio di una giustizia sommaria fai da te che porterà solo danni al Paese e nessuna sicurezza». «Presenteremo - conclude - un'interpellanza chiedendo al governo di vietarle per motivi di pubblica sicurezza: che siamo nere, rosse o verdi, le ronde sono la resa dello Stato e un vero rischio per i cittadini». Fonte: L'Unità.it

venerdì 27 marzo 2009

San Donato - Ora è vietato registrare o filmare il dibattito in aula

Regole severe per il pubblico dell’aula consiliare, che potrà seguire i lavori senza effettuare registrazioni o riprese video del dibattito.

In attesa della definizione del regolamento comunale, nella serata di lunedì non sono certo passati inosservati i tre cartelli affissi rispettivamente all’entrata e nelle due pareti laterali della parte di aula riservata ai cittadini. Sugli avvisi che riportano il logo del comune, si leggono testuali parole: «Si informa che in assenza di disposizioni regolamentari di disciplina delle relative modalità non è consentito effettuare registrazioni e/o videoregistrazioni delle sedute del consiglio comunale». Banditi insomma tutti i dispositivi che potrebbero portare fuori dall’istituzione una “copia” del dibattito, che è possibile solo ed esclusivamente seguire in diretta o - per chi ha maggior destrezza con blocco e penna -, trascrivere su carta. Sembra che i cartelli siano stati affissi nel pomeriggio di lunedì a distanza di una manciata di ore dal dibattito. I pochi assidui, che seguono con attenzione il confronto politico, erano del resto già a conoscenza della ferma presa di posizione assunta dai vertici del comune in termini di videocamera accesa nell’istituzione. Torna alla mente infatti l’episodio dei mesi scorsi, in cui la polizia locale è intervenuta, chiedendo ad un cittadino che stava effettuando le riprese di consegnare il dispositivo, che gli è stato poi restituito una volta ripulito dal filmato. Il presidente del consiglio comunale Luca Compagnone anche recentemente ha spiegato che per un fatto di privacy non vengono consentite le registrazioni amatoriali, ma che nel nuovo regolamento del consiglio comunale verrà prevista un’iniziativa di carattere istituzionale, previo avviso rivolto ai consiglieri. La novità riguarda il divieto di registrazione vocale, che oggi può essere effettuata con maneggevoli dispositivi digitali che consentono di scaricare agevolmente sul computer l’intero confronto, oppure brandelli tematici delle discussioni. Sebbene, sino ad ora, pare non sia mai capitato che qualcuno divulgasse la versione vocale su Internet, bensì qualche volenteroso cittadino con senso civico talvolta ha solo trascritto sul forum Recsando i passaggi salienti dello scontro in aula. Ma nessuno può dire se questi stralci siano frutto di un lavoro di penna e taccuino, oppure se i sandonatesi che si muovono animati dalla voglia di incentivare la partecipazione si siano aiutati con un registratore.
Fonte: Il Cittadino

mercoledì 25 marzo 2009

San Donato - Accusa un malore e aspetta tre ore al pronto soccorso

Più di 3 ore in attesa al pronto soccorso con l’autolettiga. È successo ieri al Policlinico. La Croce rossa di San Donato ha dovuto aspettare dalle 16 alle 19 circa per un paziente di San Giuliano che ha avuto un malore e un trauma. È arrivato l’elicottero ed è stato trasportato in codice giallo all’ospedale. I sanitari hanno capito che era meno grave e gli hanno assegnato un codice verde. Il mezzo, però, è stato bloccato al Pronto soccorso per tre ore, mentre in genere si va da mezz’ora a massimo 2. A dare spiegazioni, però, è la stessa direttrice sanitaria Maria Teresa Cuppone. «Sì - commenta - mi risulta una croce rossa arrivata alle 16.20; era un paziente con un trauma che interessava il cervicale, non si poteva sbarellare se non dopo aver fatto tutte le diagnostiche. Purtroppo però c’era contemporaneamente un codice rosso che ha occupato per due ore tutti e 3 i medici. Fino ad ora, le 20.30, abbiamo avuto 74 ingressi, attualmente in attesa ci sono 3 o 4 persone. Da quando abbiamo aperto il nuovo pronto soccorso gli accessi sono aumentati. Il problema dell’attesa è sempre dettato dai codici rossi che arrivano all’ultimo momento. Il caso di oggi poi era particolare: si trattava proprio di un trauma che andava tenuto in una certa posizione fino a quando non faceva gli esami radiologici. Sul codice rosso potrebbe avere anche 5 medici che sarebbero tutti occupati. Oltre il 70 per cento degli ingressi è per la traumatologia».
Fonte: Il Cittadino

martedì 24 marzo 2009

Piano casa, il Pd: è un decreto cementificazione Franceschini: se il governo non lo cambia, faremo muro

«Berlusconi non può cambiare continuamente le carte in tavola e dire che non ci sono proposte formalizzate. Basta dire tutto e il contrario di tutto: questo decreto non è il piano casa ma un decreto cementificazione. Se vanno avanti con questo testo, anche camuffato, troveranno un muro da parte del Pd». A parlare è il segretario
Franceschini, che spiega in una conferenza stampa la bozza di decreto edilizia, quello che ora il premier dice che non è suo: «Il disegno che è circolato - aveva detto poche ore prima Berlusconi – non è quello a cui io avevo già lavorato».Subito dopo lo aveva smentito il deputato Pd Ermete Realacci, ricordando che «il testo di decreto legge che il Pd sta oggi criticando è esattamente quello che il suo governo ha consegnato ai presidenti delle regioni». E ora è lo stesso Franceschini a consegnare ai giornalisti la bozza licenziata da Palazzo Chigi. «Noi – spiega il segretario Pd – facciamo un'operazione verità perché il testo del governo prevede norme che entrano in vigore subito anche su materie di competenza delle Regioni. L'articolo 1 comma 2 – osserva Franceschini – prevede l'ampliamento delle cubature in deroga alle leggi urbanistiche regionali, ai piani regolatori e agli altri strumenti di regolazione. Tutti questi strumenti ora scompaiono e ai Comuni viene lasciata solo l'aggiornamento di quello che è stato fatto, solo censire». «Chiediamo alla Lega - rincara Franceschini - come possa parlare di federalismo fiscale e poi approvare un decreto legge che annulla tutte le competenze delle regioni e dei comuni per quanto riguarda la tutela del proprio territorio». Duro anche il commento di Pierluigi Bersani, responsabile Economia del Pd: «Deve essere chiaro - ha detto - che quando togli le regole, togli non solo tutele per il paesaggio, i centri storici e le coste, ma anche una tutela ai cittadini contro la possibile invasione di campo da parte di un altro cittadino». Per Bersani il Pd «non sottovaluta l'esigenza di rimuovere gli ostacoli burocratici e di promuovere iniziative a favore del settore dell'edilizia, ma non si può proporre, come fa il decreto, una liberalizzazione totale delle destinazioni d'uso. Si dice che berlusconi è sempre pro-economia, ma bisogna fare attenzione a che il pro-economia non diventi pro-rendita». Per il Pd, l'unica soluzione è che il governo faccia marcia indietro: «Se lo farà noi siamo disponibili a discutere, altrimenti sarà un muro».
Fonte: L'Unità.it