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martedì 6 ottobre 2009
Vizzolo - L’auditorium è pronto a tornare a vivere

martedì 15 settembre 2009
Pochi come lui: Morto Patrick Swayze, il divo di "Dirty Dancing"
L'attore americano Patrick Swayze, diventato un sex-symbol di Hollywood con film come "Dirty Dancing" (Balli Proibiti) e "Ghost", è morto in California dopo una lunga battaglia contro il cancro al pancreas. Aveva 57 anni. Swayze era stato informato nel gennaio 2008 dai medici che era malato di cancro e che aveva probabilmente poche settimane di vita. L'attore si era sottoposto a chemioterapia e per alcuni mesi la sua salute era apparsa migliorata, al punto che Swayze aveva ricominciato a lavorare interpretando l'agente dell'Fbi Charles Baker nella serie televisiva "The Beast". Ma all'inizio del 2009 le sue condizioni si erano di nuovo aggravate dopo che il cancro aveva raggiunto anche il fegato.
Nato a Houston, in Texas, il 18 agosto 1952, figlio di una coreografa, Patrick Swayze aveva cominciato la sua carriera artistica come ballerino studiando danza a New York, dove aveva anche partecipato al musical "Grease". Il primo successo era giunto nel 1985 con la serie tv "Nord e Sud", ambientata all'epoca della Guerra civile americana. Ma la fama era giunta improvvisa nel 1987 con il film "Dirty Dancing" dove interpretava il ruolo di un istruttore di danza ribelle e onesto. Swayze aveva ricevuto una candidatura ai Golden Globe per la sua interpretazione. Nel 1990 la sua popolarità era stata consolidata dal film "Ghost", con Demi Moore e Whoopi Goldberg, nel ruolo di un defunto che cerca di comunicare con la compagna con l'aiuto di una medium. I due ruoli avevano mostrato Swayze nel ruolo di sex-symbol e nessuno si era stupito quando la rivista People lo aveva proclamato nel 1991 "Uomo più sexy" dell'anno.
Negli anni successivi l'attore non era riuscito a trovare ruoli altrettanto brillanti. L'attore aveva avuto per alcuni anni problemi con l'alcol ma il suicidio della sorella Vicky (per overdose) lo aveva indotto a farsi curare. Nel 2003 aveva preso parte al musical "Chicago" e nel 2006 a "Guys and Dolls". Era stata la malattia a riportarlo alla ribalta della cronaca, con la moglie Lisa Niemi (che conosceva fin da ragazzo) sempre al suo fianco nella battaglia contro il cancro.
Nato a Houston, in Texas, il 18 agosto 1952, figlio di una coreografa, Patrick Swayze aveva cominciato la sua carriera artistica come ballerino studiando danza a New York, dove aveva anche partecipato al musical "Grease". Il primo successo era giunto nel 1985 con la serie tv "Nord e Sud", ambientata all'epoca della Guerra civile americana. Ma la fama era giunta improvvisa nel 1987 con il film "Dirty Dancing" dove interpretava il ruolo di un istruttore di danza ribelle e onesto. Swayze aveva ricevuto una candidatura ai Golden Globe per la sua interpretazione. Nel 1990 la sua popolarità era stata consolidata dal film "Ghost", con Demi Moore e Whoopi Goldberg, nel ruolo di un defunto che cerca di comunicare con la compagna con l'aiuto di una medium. I due ruoli avevano mostrato Swayze nel ruolo di sex-symbol e nessuno si era stupito quando la rivista People lo aveva proclamato nel 1991 "Uomo più sexy" dell'anno.
Negli anni successivi l'attore non era riuscito a trovare ruoli altrettanto brillanti. L'attore aveva avuto per alcuni anni problemi con l'alcol ma il suicidio della sorella Vicky (per overdose) lo aveva indotto a farsi curare. Nel 2003 aveva preso parte al musical "Chicago" e nel 2006 a "Guys and Dolls". Era stata la malattia a riportarlo alla ribalta della cronaca, con la moglie Lisa Niemi (che conosceva fin da ragazzo) sempre al suo fianco nella battaglia contro il cancro.
venerdì 4 settembre 2009
Un bel film da rivedere - "Come eravamo"
Come eravamo è un film del 1973 diretto da Sidney Pollack e interpretato da Robert Redford e Barbra Streisand.Si può collocare nel genere delle storie d'amore ambientate su uno sfondo di grandi avvenimenti storici come anche La mia Africa e Havana, firmati dalla stessa coppia attore-regista (Redford-Pollack).
Ottiene l'Oscar per la miglior colonna sonora e la miglior canzone (The Way We Were di Marvin Hamlisch). Al botteghino è un grande successo e contribuisce (con La stangata, sempre del 1973) all'affermazione definitiva di Robert Redford come divo del firmamento hollywoodiano.
Ottiene l'Oscar per la miglior colonna sonora e la miglior canzone (The Way We Were di Marvin Hamlisch). Al botteghino è un grande successo e contribuisce (con La stangata, sempre del 1973) all'affermazione definitiva di Robert Redford come divo del firmamento hollywoodiano.
Benigni infiamma la festa Pd

domenica 19 luglio 2009
MANDELA DAY: MAXI CONCERTO A NEW YORK


venerdì 26 giugno 2009
Sandonatopoli vuole ricordare Michael Jackson e Farrah Fawcett


lunedì 8 giugno 2009
Musical - "BILLY ELLIOT" vince 10 Tony Awards

Lo spettacolo, ispirato all'omonimo film di Stephen Daldry e musicato interamente da Elton John, si è aggiudicato dieci statuette. Il premio assegnato al miglior attore è stato diviso tra David Alvarez, Trent Kowalik e Kiril Kulish, i tre ragazzi che hanno interpretato il protagonista nel corso della stagione.
Billy Elliot aveva debuttato a Londra nel 2005, e prima di arrivare a New York era andato in scena anche in Australia. Tra i premiati anche due 'veterane' del teatro: Liza Minnelli, impegnata con lo show Lizàs at the Palace", e la "Signora in giallo" Angela Lansbury, al suo terzo Tony Award. Fonte: Ansa.it
domenica 24 maggio 2009
CANNES: PALMA D'ORO AL NASTRO BIANCO DI HANEKE

MIGLIOR REGISTA BRILLANTE MENDOZA - Il regista filippino Brillante Mendoza per Kinatay ha vinto il premio come migliore regista.
MIGLIOR ATTRICE CHARLOTTE GAINSBOURG - Charlotte Gainsbourg per il film Antichrist di Lars Von Trier è la vincitrice del premio come migliore attrice.
MIGLIOR ATTORE CHRISTOPH WALTZ - Christoph Waltz per il film Inglourious Basterds di Quentin Tarantino è il vincitore del premio come migliore attore.
GRAND PRIX AL PROFETA DI AUDIARD - Il film Un Profeta del regista francese Jacques Audiard ha vinto il Grand Prix.
NESSUN PREMIO PER BELLOCCHIO: "MI SPIACE, MAI TANTI CONSENSI"
Nessun premio per Marco Bellocchio ed il suo film Vincere al festival di Cannes. La pellicola racconta la storia, per certi versi ancora poco nota, della relazione tra Benito Mussolini e Ida Dalser, dalla quale nacque nel 1915, Benito Albino Mussolini, cui il duce diede la paternità. "Mi dispiace che il film non abbia avuto nessun riconoscimento anche perché la reazione del pubblico e della stampa a livello nazionale e soprattutto internazionale è stata estremamente lusinghiera ed entusiastica, mai come per questo film". Sono le dichiarazioni a caldo di Marco Bellocchio, raggiunto telefonicamente dall'ANSA. "Ora il film - ha aggiunto il regista de I pugni in tasca - sta avendo una risposta molto positiva e sta suscitando un dibattito straordinariamente vivace e noi faremo tutto il possibile per sostenere il film in sala".Fonte: Ansa.it
domenica 22 marzo 2009
sabato 14 marzo 2009
martedì 24 febbraio 2009
'THE MILLIONAIRE' TRIONFA AGLI OSCAR, 8 STATUETTE

Tutto parte infatti in uno studio tv in India dove si svolge 'Chi vuol esser milionario?', format originariamente prodotto dalla tv inglese e poi approdato in tutto il mondo. Stessa sigla di quello di Canale 5, e poi, davanti ad un pubblico sempre più in crescita ed entusiasta, ecco il giovane Jamal Malik (Dev Patel). Un ragazzo di 18 anni che viene dagli slum di Mumbai e sta per affrontare l'ultima domanda, quella che potrebbe fargli vincere la somma di 20 milioni di rupie. Ma il conduttore dello show non ha affatto il carattere bonario di Gerry Scotti: è Prem Kumar (Anil Kapoor), uno che odia questo concorrente venuto dal nulla.
Inoltre, roso dall'invidia, Prem rifiuta di credere che un ragazzo dei quartieri poveri possa sapere tutte le risposte. Arrestato perché sospettato di imbrogliare, Jamal viene così interrogato dalla polizia e, mentre si prepara alla domanda da 20 milioni di rupie, scorrono sullo schermo le immagini di un'India violenta e povera in cui il ragazzo è cresciuto. Tra le violenze subite, anche la morte della madre di religione hindu proprio per mano di una spedizione punitiva di fedeli dell'Islam. E ancora, nel film di Boyle (distribuito in Italia dalla Lucky Red), immagini della vita sofferta di Jamal condivisa con il fratello maggiore Salim (Madhur Mittal) e con il suo grande amore mai davvero dimenticato: la bellissima Latika (Freida Pinto).
In questo film, ha detto il regista in una intervista "ho voluto più abbracciare le contraddizioni dell'India che risolverle". E questo vale anche per i suoi toni melodrammatici: "non so dire se The Millionaire è stato influenzato da Bollywood o ne abbia preso degli aspetti solo di riflesso".
Fonte: Ansa.it
domenica 7 dicembre 2008
OSCAR EUROPEI: TRIONFO PER ''GOMORRA''

Europa sotto il segno di Gomorra:
il film di Matteo Garrone, tratto dal best seller di Roberto Saviano, ha vinto stasera a Copenaghen, alla cerimonia degli oscar europei, gli European Film Awards, tutto quello che poteva vincere: 5 premi su 5 candidature, miglior film europeo, miglior attore (Toni Servillo, in condomino con il Divo di Paolo Sorrentino), migliore regia, migliore sceneggiatura e migliore fotografia. Per i film 'rivali' tra cui Il Divo di Sorrentino, nulla c'e' stato da fare.
''Dedico la vittoria - ha detto Garrone - alle persone che a Napoli stanno come in guerra, cercando di sopravvivere come in una giungla''.
Da 10 anni l'Italia non vinceva il primo premio agli oscar europei, dal '98 della Vita e' bella di Roberto Benigni, e come questo anche Gomorra ha vinto il Grand Prix al Festival di Cannes. Un percorso che sembra portare dritto all'Oscar: il film e' infatti il candidato italiano ed e' gia' considerato tra i favoriti per la cerimonia di Los Angeles del 22 febbraio. ''La cosa che piu' colpisce quando sei nei luoghi in cui ho preparato e girato Gomorra - ha proseguito Garrone - e' che tante persone che vivono li' sono quasi inconsapevoli, non hanno reale coscienza della loro condizione. Sono in una zona grigia dove si confonde legale e illegale e fin quando non si lavorera' abbastanza su istruzione e disoccupazione ad esempio, la camorra continuera' a vivere all'interno di quella realta'. Tanti premi cosi' non me li aspettavo di certo, ma li ritengo una conferma che il film riesce a comunicare emozioni forti anche a chi non e' italiano''.
Gomorra e' un'opera che ormai travalica il cinema, e' un fenomeno che e' riuscito a interessare tanti paesi grazie alla potenza del linguaggio e ai temi trattati, al mondo spietato del 'sistema' camorra cosi' tragicamente realistici. Paolo Sorrentino regista de Il Divo, ha assistito alla vittoria di Garrone quasi con rassegnazione, ''non e' una sfida'' ha continuato a dire. Da Cannes i due film duellano, rivali loro malgrado, entrambi pero' simbolo di riscossa internazionale del cinema italiano, uniti dallo stesso attore, Toni Servillo, che ha vinto il premio per entrambi i film. ''Questo film, come il libro, non puo' cambiare le cose nei territori in mano alla camorra - ha detto Garrone - perche' le cose si cambiano attraverso il lavoro dei politici. Noi abbiamo dato strumenti al pubblico per capire certe dinamiche, il successo del film e del libro ci dimostra che il messaggio e' arrivato. Ma non oltre questo compete a noi''.
Quanto a Servillo, arrivato oggi da San Pietroburgo dove domani sera debuttera' con la trilogia della Villeggiatura di Goldoni, ''non e' stato difficile interpretare entrambi i ruoli di questi film: da una parte e' un caso che io li abbia fatti insieme, dall'altra no perche' con Garrone e Sorrentino condivido - ha proseguito Servillo - un profilo culturale, un orizzonte artistico che ha determinato le mie scelte. Mi fa molto piacere che questi film tornino a occuparsi della complessita' del reale, con un linguaggio molto personale''.
I tanti premi stasera a Gomorra saranno ulteriore veicolo per la distribuzione del film: ne e' convinto il produttore Domenico Procacci che con la Fandango, Rai Cinema e il contributo del ministero per i Beni Culturali ha realizzato il film. Alla cerimonia di premiazione, al Forum di Copenaghen c'erano stasera i principi di Danimarca Frederik e Mary, il commissario europeo Viviane Reding e tanti nomi appartenenti a quel club europeo del cinema di qualita' che e' sostanzialmente la European Film Academy presieduta da Wim Wenders. Oltre che per Gomorra, gli applausi piu' calorosi con standing ovation sono andati alla signora del cinema inglese Judy Danch, premiata alla carriera, e ai fondatori del gruppo danese Dogma guidati da Lars von Trier
Fonte: Ansa.it
Gomorra e' un'opera che ormai travalica il cinema, e' un fenomeno che e' riuscito a interessare tanti paesi grazie alla potenza del linguaggio e ai temi trattati, al mondo spietato del 'sistema' camorra cosi' tragicamente realistici. Paolo Sorrentino regista de Il Divo, ha assistito alla vittoria di Garrone quasi con rassegnazione, ''non e' una sfida'' ha continuato a dire. Da Cannes i due film duellano, rivali loro malgrado, entrambi pero' simbolo di riscossa internazionale del cinema italiano, uniti dallo stesso attore, Toni Servillo, che ha vinto il premio per entrambi i film. ''Questo film, come il libro, non puo' cambiare le cose nei territori in mano alla camorra - ha detto Garrone - perche' le cose si cambiano attraverso il lavoro dei politici. Noi abbiamo dato strumenti al pubblico per capire certe dinamiche, il successo del film e del libro ci dimostra che il messaggio e' arrivato. Ma non oltre questo compete a noi''.
Quanto a Servillo, arrivato oggi da San Pietroburgo dove domani sera debuttera' con la trilogia della Villeggiatura di Goldoni, ''non e' stato difficile interpretare entrambi i ruoli di questi film: da una parte e' un caso che io li abbia fatti insieme, dall'altra no perche' con Garrone e Sorrentino condivido - ha proseguito Servillo - un profilo culturale, un orizzonte artistico che ha determinato le mie scelte. Mi fa molto piacere che questi film tornino a occuparsi della complessita' del reale, con un linguaggio molto personale''.
I tanti premi stasera a Gomorra saranno ulteriore veicolo per la distribuzione del film: ne e' convinto il produttore Domenico Procacci che con la Fandango, Rai Cinema e il contributo del ministero per i Beni Culturali ha realizzato il film. Alla cerimonia di premiazione, al Forum di Copenaghen c'erano stasera i principi di Danimarca Frederik e Mary, il commissario europeo Viviane Reding e tanti nomi appartenenti a quel club europeo del cinema di qualita' che e' sostanzialmente la European Film Academy presieduta da Wim Wenders. Oltre che per Gomorra, gli applausi piu' calorosi con standing ovation sono andati alla signora del cinema inglese Judy Danch, premiata alla carriera, e ai fondatori del gruppo danese Dogma guidati da Lars von Trier
Fonte: Ansa.it
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