martedì 6 ottobre 2009

Vizzolo - L’auditorium è pronto a tornare a vivere

Per l’auditorium di Vizzolo Predabissi, struttura da duecento posti di fronte al comune di piazza Puccini, è in arrivo la gestione privata. Entro la fine del mese di ottobre il comune passerà le consegne della sala all’associazione culturale milanese “Compagnia del Bel Canto”, che ha vinto la gara per quattro anni di programmazione, sino a fine 2013. La compagnia ambrosiana, nata nove anni fa, promette di portare a Vizzolo teatro drammatico e brillante, concerti di tutti i generi, riduzioni di opere, balletti, iniziative per bambini, spettacoli di cabaret e commedie, corsi d’arte e recitazione aperti ai residenti e al territorio limitrofo. Ma soprattutto il “belcanto” milanese si presenta con la credenziale di imprimere un utilizzo più regolare al centro inaugurato nel 2001, con troppi alti e bassi nello sfruttamento. L’obiettivo è offrire adesso un menù più stabile almeno nei giorni del fine settimana, dal venerdì alla domenica. «Abbiamo pensato che la formula migliore per rilanciare l’auditorium fosse un equilibrio tra spese di manutenzione, che non è chiaramente possibile far pesare tutte su una onlus o un’associazione, pena la diserzione di qualunque gara, e compartecipazione del comune agli utili sui biglietti - spiega l’assessore allo sport e tempo libero Antonio Bonito -. Per cui abbiamo studiato la seguente soluzione: collocare le spese straordinarie a carico dell’ente pubblico e le uscite ordinarie, cioè le utenze, sempre nella parte di competenza comunale fino a un massimo di diecimila euro l’anno. Oltre i diecimila, interviene il privato. La compagnia (che è andata in scena, fra molte altre occasioni, alla Villa Reale di Monza e al teatro delle Erbe di Milano) per contro si impegna a girare al proprietario, in questo caso l’amministrazione pubblica, il 16,5 per cento degli incassi con un minimo garantito a nostro favore di cinquanta». Nel capitolato, ormai siglato e quindi prossimo a passare alla fase operativa con la prima rassegna stagionale, ci sono anche clausole di tipo non finanziario, prima fra tutte il diritto da parte del comune a poter disporre totalmente della struttura per dieci giorni all’anno, ed a revisionare la scaletta delle iniziative prima di dare il nulla osta. Infine la domanda che aleggiava dieci anni fa, prima del taglio del nastro: arriverà anche il cinema? «Non è nelle previsioni - fa chiarezza ancora Bonito -, mancano le attrezzature necessarie per la proiezione. Inizialmente quindi si punterà su musica e teatro».Fonte: Il Cittadino

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