E quando a dicembre 2009 entrerà in esercizio il treno superveloce Torino-Milano-Roma-Salerno, l'intero sistema dei trasporti italiano dovrebbe produrre - secondo la stima delle Fs - 2,5 milioni di tonnellate di CO2 in meno ogni dodici mesi.La scommessa ecologica della società guidata da Mauro Moretti rientra in un piano continentale per la riduzione dell'effetto-serra che giocherà molte delle sue possibilità di successo proprio sul taglio drastico delle emissioni nel settore dei trasporti, aumentate del 27% tra 1990 e 2006 mentre quasi tutto il resto dell'industria riusciva a tagliarle. Oggi auto, camion, aerei e treni contano circa per il 20% del totale di anidride carbonica scaricato nei cieli europei. E L'Agenzia ambientale di Bruxelles prevede che, ai trend attuali, l'inquinamento prodotto dal sistema della mobilità sarà superiore nel 2050 a quello di tutti gli altri comparti industriali messi assieme.Fonte: La Repubblica.it
mercoledì 14 ottobre 2009
"Meno inquini più ti premio" la svolta verde delle Ferrovie. Sui treni partiranno le "millemiglia" ecologiche. Dal prossimo anno 2,5 milioni di tonnellate di gas serra in meno ogni dodici mesi di ETTORE LIVINI
E quando a dicembre 2009 entrerà in esercizio il treno superveloce Torino-Milano-Roma-Salerno, l'intero sistema dei trasporti italiano dovrebbe produrre - secondo la stima delle Fs - 2,5 milioni di tonnellate di CO2 in meno ogni dodici mesi.La scommessa ecologica della società guidata da Mauro Moretti rientra in un piano continentale per la riduzione dell'effetto-serra che giocherà molte delle sue possibilità di successo proprio sul taglio drastico delle emissioni nel settore dei trasporti, aumentate del 27% tra 1990 e 2006 mentre quasi tutto il resto dell'industria riusciva a tagliarle. Oggi auto, camion, aerei e treni contano circa per il 20% del totale di anidride carbonica scaricato nei cieli europei. E L'Agenzia ambientale di Bruxelles prevede che, ai trend attuali, l'inquinamento prodotto dal sistema della mobilità sarà superiore nel 2050 a quello di tutti gli altri comparti industriali messi assieme.Fonte: La Repubblica.it
venerdì 9 ottobre 2009
Nuovo arrivo al Bioparco di Roma

Il cucciolo, che è figlio di Camerun e Rocco, è nato il 29 settembre, è alto circa 1 metro e 70 cm e prede il posto della giraffina Pallina, recentemente morta per un incidente, una delle mascotte dei bambini. I guardiani del reparto erbivori avevano predisposto un letto di paglia nella stalla per attutire la caduta del neonato, che è avvenuta dall' altezza di 2 metri.
Il giraffino si aggiunge al gruppo di 4 animali che abita nella casa delle giraffe: Carroll di 17 anni, mamma di Camerun (che ne ha 5) e nonna del neonato, entrambe arrivate al Bioparco nel 2006 da uno zoo della Repubblica Ceca, la giraffina Esperanza, nata nel Bioparco nell'agosto 2006, e Rocco, l'anziano maschio, di 25 anni, arrivato a Roma nel 2005. La giraffa è l'animale più alto al mondo e raggiunge i 25 anni di età, e pur avendo un collo lunghissimo ha lo stesso numero di vertebre dell'uomo. Il neonato non ha ancora un nome e il Bioparco ha invitato tutti i bambini a inviare una mail all'indirizzo info@bioparco.it con il nome preferito entro giovedì 15 ottobre. Fra tutte le proposte pervenute, lo staff zoologico sceglierà il nome più originale che verrà comunicato attraverso il sito: www.bioparco.it. Fonte: Ansa.it
Nobel per la Pace a Barack Obama

giovedì 8 ottobre 2009
Nucleare, tre italiani su quattro non vogliono centrali in 'casa'

domenica 4 ottobre 2009
Piazza del Popolo, trecentomila lettori contro il bavaglio

Fonte: L'Unità.it
Città, inquinamento e clima Spariscono gli anfibi in Italia

D'Amen e Bombi hanno studiato le 12.500 segnalazioni raccolte in più di dieci anni da volontari sparsi lungo la penisola. Grazie anche a informazioni ecologiche e immagini satellitari hanno ritratto lo stato odierno della fauna anfibia italiana.Secondo i ricercatori il declino è maggiore nelle regioni che hanno subito forti sbalzi climatici. "Il problema sono la diminuzione di acqua e l'aumento della temperatura", dicono. Le pozze stagionali si asciugano prematuramente, e ciò impedisce la riproduzione di rospi e raganelle. "In alcune regioni in cui il calo degli anfibi era attribuito alla distruzione dell'habitat, abbiamo invece visto che la causa principale è stata il clima". Inoltre, ricordano gli scienziati, il clima favorisce l'insorgere di epidemie.Ed ecco quindi la lista delle specie più a rischio. Le elenca Bombi: "Le specie che soffrono di più sono il discoglosso dipinto (una rana presente, in Italia, esclusivamente in Sicilia), l'ululone appenninico (un piccolo rospo con la pancia gialla) e il pelobate fosco (un rospo distribuito nella pianura padana) che sono scomparsi da oltre il 30 % dell'area che occupavano alcuni decenni fa. In particolare il pelobate fosco ha perso più della metà del suo areale anche a causa del cambiamento climatico".Altri anfibi in declino sono la salamandra atra ed il tritone crestato, spariti dal 20% del territorio che occupavano un tempo. E diminuiscono anche il rospo comune, la rana "verde", il tritone italico e la rana italica.Rospi e salamandre non godranno forse del favore degli italiani, ma sono importanti per l'ambiente. Per esempio limitano la proliferazione di topi ed insetti. Edoardo Razzetti, biologo presso il Museo di Storia Naturale di Pavia sottolinea: "Gli anfibi sono un patrimonio della biodiversità che dovremmo trasmettere ai nostri figli. In fondo anche la tigre siberiana non è essenziale per la sopravvivenza umana, ma pensare così vuole dire aver perso il rapporto che abbiamo con gli ambienti naturali".Secondo D'Amen e Bombi i risultati dello studio, serviranno alle istituzioni per la tutela della fauna che regna nelle paludi e negli aquitrini italiani. Bisognerà infatti riconsiderare la protezione degli anfibi in un Mediterraneo destinato ad essere più arido e brullo. Non saremmo certo i primi a farlo, dice Bombi: "In Spagna esistono già studi sulla efficienza delle aree protette nella difesa degli anfibi, dei rettili, ed in generale della biodiversità, che tengono conto dell'impatto che avranno i cambiamenti climatici".Fonte: La Repubblica.it
venerdì 2 ottobre 2009
Libertà di stampa. Tutti in piazza per la libertà d'informazione

Alla protesta - promossa dalla Federazione nazionale della stampa italiana - hanno aderito centinaia di organizzazioni territoriali e nazionali tra le quali l’Ordine dei giornalisti, la Cgil, l’Arci, le Acli, la Fim Cisl, la Federazione italiana associazioni partigiane. Ieri è giunta anche l’adesione del presidente della Regione Emilia Romagna Vasco Errani. Tra gli interventi previsti, oltre a quello del presidente della Fnsi Franco Siddi che illustrerà le ragioni dell’iniziativa, quelli di Dario Fo e Roberto Saviano, del presidente emerito della Corte costituzionale Valerio Onida e dell’attore Neri Marcorè.È anche previsto un messaggio di don Antonio Sciortino, direttore di Famiglia Cristiana. Tra gli artisti, oltre all’orchestra di piazza Vittorio saliranno sul palco di Piazza del Popolo Samuele Bersani, Marina Rei, Enrico Capuano e Teresa De Sio.Come è noto il presidente del Consiglio ha definito la protesta di oggi «una farsa» e ha sostenuto che l’Italia è il paese dell’Occidente dove la libertà di stampa è più garantita. Qualche giorno fa, d’altra parte, era arrivato a sostenere di aver portato «la moralità della politica».Di certo Silvio Berlusconi è stato il maggior sponsor - anche se involontario - della protesta odierna. I suoi attacchi sistematici ai quotidiani scomodi (accompagnati dall’invito agli imprenditori a punirli negando le inserzioni pubblicitarie), le intimidazioni individuali a giornalisti colpevoli solo di avergli rivolto domande non gradite e, infine, le richieste di risarcimento danni a l’Unità e a La Repubblica, hanno reso chiaro al mondo, e a una crescente parte del Paese, che la cosiddetta «anomalia italiana» rischia di colpire le basi della democrazia.Fonte: L'Unità,it
martedì 29 settembre 2009
sabato 26 settembre 2009
San Donato - Puliamo il mondo 26 settembre ore 15 area ex Mercato Via di Vittorio

Tutelare un po' di verde spesso vuol dire salvare molto di più che tutelare un angolo di natura.
Crediamo che questo sia il caso della Campagnetta, piccolo lembo di terra incredibilmente rimasto tale in un'area densamente popolata e urbanizzata.
Preservarlo significherebbe non solo migliorare la qualità della vita degli abitanti di Via di Vittorio (circa 6.000 abitanti che si affacciano lungo un km di strada), ma anche creare le basi per un nuovo grande parco per San Donato e tutto il sud Milano: il Parco della Vettabbia che si estende lungo lo storico percorso di questo ex canale navigabile e che vede lungo le sue sponde le abbazie di Chiaravalle e Viboldone e l’oasi WWF a Melegnano.
Chiediamo quindi che l’Amministrazione di San Donato, la Provincia, il Parco Sud e la Regione Lombardia facciano quanto in loro potere per rendere subito realizzabile questo progetto e offriamo tutto il nostro appoggio e collaborazione al comitato "Giù le mani dalla Campagnetta”.
venerdì 25 settembre 2009
San Donato - BNF 2009 campionato europeo di ciclomeccanica, trofeo Sheldon Brown

Sabato 26 e Domenica 27 Settembre
Stazione delle Biciclette, MM3 San Donato
Bike Nouveau Fabrik, l’inossidabile macchina organizzativa è ripartita, come la fenice risorge dalle sue ceneri, rottamazzi rottamini e rottametti riprenderanno vita e torneranno a correre sull’asfalto bollente.Ti aspettiamo per il campionato europeo di riparazione a squadre, da quest’anno: Trofeo Sheldon Brown, in memoria del genio assoluto della ciclomeccanica.
Sabato 26 settembre 2009
10.00 saluti dalle autorità (il divino mago Otelma ci metterà in contatto diretto con Sheldon per un saluto etereo)
11.00 esposizione biciclette speciali
12.00 apertura iscrizioni squadre
14.00 chiusura iscrizioni campionato di ciclomeccanica
15.00 – 18.00 campionato di ciclomeccanica
A seguire premiazioni e saluti delle autorità (il divino mago ha insistito tanto)
Domenica 27 Settembre, Stazione delle Biciclette
Asta delle bici riparate durante il campionato
Dalle 16 alle 18 Asta delle bici riparate durante il campionato di ciclomeccanica e revisionate dai meccanici della Stazione delle Biciclette. Il ricavato dell’asta verrà interamente devoluto in Beneficenza (a presto i dettagli sulla donazione)
Per iscrizione delle squadre iscrizioni@lastazionedellebiciclette.com
Per la donazione di rottami ciclici potete portarli alla stazione negli orari di apertura, vanno bene tutti i tipi di rottami, purché ciclistici.
giovedì 24 settembre 2009
Risorse rinnovabili esaurite la Terra entra in riserva

martedì 22 settembre 2009
Summit Onu sul Clima. Obama: "la minaccia è grave. Rischiamo catastrofe irreversibile"

domenica 20 settembre 2009
CACCIA, RIAPRE STAGIONE. ENPA: NO A ABOLIZIONE LIMITI

sabato 19 settembre 2009
Petizione Legambiente: "Un metro quadro di solare a testa, per salvare il clima"

La "Ronda nera" a Roma

Hanno percorso le vie centrali di Roma in schiera e con il braccio destro alzato in segno del saluto del legionario. Sdegno e risa da parte dei passanti. Lancio di coriandoli e stelle filanti da parte di un consigliere provinciale della Sinistra, Gianluca Peciola. Alla guida dei militanti, il presidente del partito nazionalista Gaetano Saya, rinviato a giudizio nel 2004 per propaganda di idee fondate sull'odio razziale e nel 2005 ai domiciliari per aver creato all'interno del dipartimentimento studi strategici antiterrorismo una sorta di polizia parallela.Ed è subito bufera politica. «Ora basta! Non va sottovalutata l'iniziativa delle cosiddette Ronde Nere», dice il segretario del Pd Lazio Roberto Morassut. «Il sindaco - aggiunge - deve dare un segnale netto e inequivocabile nei confronti di queste degenerazioni di destra estrema rompendo ogni equivoco che possa far sentire certi gruppi tollerati o addirittura protetti. Cominci dalla sostituzione di Andrini".E Alemanno inteviene così: «Chiedo ufficialmente al Prefetto e al Questore di intervenire immediatamente per evitare che la nostra città venga segnata dalle vergognosa pagliacciata delle ronde nere. Esiste un ben preciso regolamento emanato dal Ministero degli Interni che proibisce le strumentalizzazioni politiche dell'istituto degli Osservatori volontari per la sicurezza, introdotto dal pacchetto sicurezza del Governo. Inoltre questa attività può essere avviata in città solo su specifica richiesta del sindaco, richiesta che io ancora non ho avanzato al Prefetto di Roma», spiega il sindaco di Roma. «Per questi motivi, è evidente che il gruppetto di provocatori che ha dato vita alla sceneggiata coordinata da Gaetano Saia stia operando chiaramente fuori dalla legge e deve essere perseguito". Fonte: L'Unità.it
giovedì 17 settembre 2009
Attentato a Kabul: sei le vittime italiane
L'attentato è avvenuto alle 12.10 locali, le 9.40 in Italia, nei pressi della rotonda Massud, dove il traffico è rallentato per i controlli sul traffico diretto verso l'ambasciata Usa, il comando Isaf e l'aeroporto. Sui due lati delle strade sono stati distrutti case e negozi.Secondo le prime ricostruzioni, un automezzo civile (una Toyota bianca secondo quanto ha riferito in Senato il ministro della Difesa Ignazio La Russa) con a bordo i due kamikaze e con un notevole carico di esplosivo sarebbe riuscito ad infilarsi tra i mezzi prima di esplodere.Negli ultimi mesi, nonostante la massiccia presenza di forze armate internazionali, a Kabul si sono moltiplicati gli attacchi suicidi dei talebani. L'ultimo è stato l'8 settembre scorso, quando un'autobomba ha ucciso tre civili esplodendo davanti all'entrata della base aerea della Nato.Il Presidente dela Repubblica Giorgio Napolitano è stato informato a Tokyo dell'attentato; il premier Silvio Berlusconi ha espresso il suo profondo cordoglio personale e quello dell'intero Governo al Capo di Stato Maggiore della Difesa generale Camporini e al generale Castellano che comanda il nostro contingente a Kabul. «Il Governo italiano - si legge in una nota - è vicino alle famiglie delle vittime, condivide il loro dolore in questo tragico momento ed esprime la sua solidarietà a tutti i componenti della missione italiana in Afghanistan impegnata a sostegno della democrazia e della libertà in questo sfortunato paese". Secondo un giornalista della Afp presente sul posto, i corpi di almeno tre persone tra cui quello di due civili giacciono davanti ad un veicolo militare italiano appartenente all'Isaf, distrutto dall'esplosione udita oggi a Kabul. Il corpo di un militare senza vita e mutilato è nella parte posteriore del veicolo blindato che issa la bandiera italiana. Due soldati della Nato lo hanno successivamente ricoperto con un telo di plastica blu. I corpi smembrati di almeno di due civili morti, riporta lo stesso giornalista della Afp, sono stati caricati a bordo di un'ambulanza. La tv afghana Tolo sostiene che «ci sono almeno 12 italiani fra morti e feriti».Stando a un portavoce dell'Isaf, la Forza Internazionale di Assistenza per la Sicurezza guidata dalla Nato, la deflagrazione è avvenuta lungo la strada che conduce all'aeroporto internazionale, dove è ospitata una base dell'Alleanza Atlantica, la stessa attaccata lo scorso 8 settembre da un kamikaze per conto dei Talebani, che rivendicarono poi l'attentato, costato la vita a tre civili. Il portavoce ha precisato comunque che lo scoppio non si è verificato in prossimità della struttura militare, ma le fonti giornalistiche hanno aggiunto che sarebbero stati presi di mira proprio veicoli alleati.Dal ministero dell'Interno è frattanto trapelato che ancora una volta si sarebbe trattato di un kamikaze. Il sito sorge tra l'altro non lontano dal Palazzo Presidenziale, nel quale poco prima il presidente uscente Hamid Karzai aveva tenuto una conferenza stampa sulle controverse elezioni del 20 agosto. La capitale dell'Afghanistan di recente è stata teatro di numerosi attacchi suicidi: oltre a quello contro lo scalo aereo, il mese precedente era stato preso d'assalto addirittura il quartier generale dell'Isaf, in piena città; sette gli afghani rimasti uccisi nell'occasione.17 settembre 2009. Fonte: L'Unità.it
mercoledì 16 settembre 2009
No alle sabbie bituminose, blitz di Greenpeace
martedì 15 settembre 2009
Pochi come lui: Morto Patrick Swayze, il divo di "Dirty Dancing"
Nato a Houston, in Texas, il 18 agosto 1952, figlio di una coreografa, Patrick Swayze aveva cominciato la sua carriera artistica come ballerino studiando danza a New York, dove aveva anche partecipato al musical "Grease". Il primo successo era giunto nel 1985 con la serie tv "Nord e Sud", ambientata all'epoca della Guerra civile americana. Ma la fama era giunta improvvisa nel 1987 con il film "Dirty Dancing" dove interpretava il ruolo di un istruttore di danza ribelle e onesto. Swayze aveva ricevuto una candidatura ai Golden Globe per la sua interpretazione. Nel 1990 la sua popolarità era stata consolidata dal film "Ghost", con Demi Moore e Whoopi Goldberg, nel ruolo di un defunto che cerca di comunicare con la compagna con l'aiuto di una medium. I due ruoli avevano mostrato Swayze nel ruolo di sex-symbol e nessuno si era stupito quando la rivista People lo aveva proclamato nel 1991 "Uomo più sexy" dell'anno.
Negli anni successivi l'attore non era riuscito a trovare ruoli altrettanto brillanti. L'attore aveva avuto per alcuni anni problemi con l'alcol ma il suicidio della sorella Vicky (per overdose) lo aveva indotto a farsi curare. Nel 2003 aveva preso parte al musical "Chicago" e nel 2006 a "Guys and Dolls". Era stata la malattia a riportarlo alla ribalta della cronaca, con la moglie Lisa Niemi (che conosceva fin da ragazzo) sempre al suo fianco nella battaglia contro il cancro.
lunedì 14 settembre 2009
NOI MANIFESTIAMO IN BICICLETTA!!!
venerdì 18 settembre, alle ore 18
biciclettata di protesta per salvare la pista ciclabile che l’Amministrazione
comunale sta eliminando in viale De Gasperi
un gruppo colorato di biciclette per chiedere spazio e sicurezza per tutti:
pedoni, ciclisti e automobilisti
fino a ieri San donato era presa a modello per la mobilità sostenibile,
...vogliamo che ricominci ad esserlo!
Ritrovo: stazione del capolinea della M3 (in fondo a via Caviaga)

Comitato Sud Milano Ciclabile