venerdì 6 giugno 2008

Avvistato il picchio rosso nel bosco



Fino ad oggi si sapeva della presenza dell’uccello nell’area, ma non era certo che fosse stanziale.

È stato scoperto un nido con un maschio e una femmina.

C’è anche il picchio rosso maggiore nel bosco di Montorfano. A rivelarlo è Luca Ravizza, che fa parte dell’ufficio ecologia del comune di Melegnano: «In questi giorni, infatti - fa sapere al proposito Ravizza -, all’interno di un albero nel bel mezzo del Montorfano, è stato scoperto un nido un po’ particolare, in cui ci sono un maschio e una femmina del picchio rosso maggiore». Si tratta di un uccello lungo circa trenta centimetri con le parti inferiori, le spalle ed alcune zone del capo bianche. Diffuso in tutta Europa tranne che in Irlanda e nelle regioni più settentrionali della penisola scandinava e della Russia, in Italia è frequente sia nei boschi delle pianure che in quelli montani. «Sinora - riprende l’esperto - sapevamo solo della presenza del picchio all’interno del bosco di Montorfano, ma non eravamo a conoscenza di una sua nidificazione nella zona. In tal modo, quindi, la fauna del bosco si arricchisce ancor di più». Una scoperta importante, quindi per il patrimonio faunistico dell’area verde melegnanese.Esteso su circa 3 ettari nella periferia est di Melegnano, il bosco di Montorfano conta numerosi tipi di piante autoctone come l’ontano e il salice bianco, la quercia farnia e il nocciolo. Mentre tra gli animali abbiamo i conigli selvatici e le volpi, i cormorani e le anatre, i fringuelli e gli usignoli. Ed ora anche il picchio rosso maggiore, che non a caso ha da sempre una particolare predilezione per i boschi di pioppi, olmi e salici. «Questo tipo di uccello - prosegue nella descrizione Ravizza - si muove con una velocità notevole, mentre sul terreno scende di rado. Ma quando lo fa, vi saltella con una certa disinvoltura». I picchi sono golosi soprattutto di insetti e delle loro larve, di nocciole e di bacche, solitamente l’accoppiamento dei picchi avviene all’inizio della stagione primaverile. «Ma nel bosco di Montorfano - confida ancora l’esperto - ci sono anche i ghiri, che si muovono soprattutto di notte». Mammifero roditore, lungo 30 centimetri di cui 13 di coda, il ghiro possiede una pelliccia di colore grigio o castano sul dorso e bianco-gialla sul ventre. Diffuso ovunque nell’Europa centro-meridionale, la durata massima della sua esistenza in natura è intorno ai sei anni, mentre vive preferibilmente nei boschi luminosi di latifoglie e in quelli di conifere. L’ultima battuta di Ravizza è per i gamberi della Louisiana, che nei giorni scorsi gli abitanti del Montorfano hanno trovato all’interno del centro abitato: «Si tratta di animali innocui per l’uomo - chiarisce l’esperto concludendo il suo intervento -, ma che possono rivelarsi estremamente pericolosi per insetti, anfibi e pesci, di cui si nutrono abbondantemente». Un altro abitatore del bosco di Montorfano, vero e proprio habitat naturalistico per varie specie animali.
fonte: Il Cittadino

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