Circa quarant’anni fa l’area del parco era una campagna di proprietà dell’Industria Chimica Saronio; all’epoca le industrie chimiche avevano bisogno di molto spazio verde intorno, per disinquinare l’aria dagli odori dei prodotti di lavorazione e per far passare la canalina di scarico delle scorie. La campagna era attraversata da una stradina, costeggiata da una roggia e da un filare di Noci, che da via per Carpiano arrivava a via per Landriano. Per questo motivo si è scelta la denominazione “PARCO DELLE NOCI”.La ditta Saronio lasciò la zona nel 1966 e fu edificato il quartiere “CIPES”. Rimase però libera una zona verde, con arbusti spontanei ed alberi piantati dai Saronio; di questi alberi sono rimasti solo un pioppo bianco e dei salici. Il pioppo era chiamato dai bambini del quartiere “albero del riposo”, poiché alla sua ombra ci si poteva sdraiare, esausti di corse e giochi.Agli inizi degli anni ’70, si decise di far passare sull’area la linea ferroviaria ad alta velocità; durante gli scavi furono trovate scorie tossiche della chimica Saronio, i lavori furono bloccati per qualche anno, poi ripresero, ma purtroppo, il cantiere per la costruzione della ferrovia distrusse tutto il verde e gran parte degli alberi furono abbattuti. Il cantiere fu tolto negli anni ’80, sull'area rimasero pietre, lastroni di cemento, pezzi di ferro, edifici abbandonati ed altro materiale. A poco a poco la zona divenne una discarica, dove la gente buttava rifiuti d’ogni genere. Su quell’area ormai libera si pensò di edificare un parcheggio, ma gli abitanti della zona si rivolsero al WWF e ad Italia Nostra, per impedirne la costruzione. Con l’aiuto delle associazioni ambientalistiche ed il contributo dell’Assessorato all’Ecologia del Comune, si riuscì a realizzare il “PARCO DELLE NOCI”.
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