mercoledì 30 settembre 2009

Cornegliano - Giù le mani da cascine e centro: nessuna colata con il piano casa

Giù le mani dalla cascine.

E anche dalle case storiche del centro. Cornegliano, siglano i consiglieri, non uscirà stravolta dall’iniziativa concessa ai privati da quello che è stato definito il “piano casa” del governo Berlusconi, che prevede in un contesto di riqualificazione degli edifici di aumentare del 20 per cento di volumetria la propria abitazione. La materia, passata sotto l’egida della Regione, che ha dettato tempi e modalità nelle legge 13 del 2009, ora rimbalza nei comuni che di fatto hanno la responsabilità di individuare le zone “off limits”, cioè punti in cui la legge non si applica. Alla Muzza non è arrivata ancora alcuna richiesta, ma i tempi concessi ai comuni sono stretti. Anche se si parla di una deroga in arrivo, il termine per stilare le regole è stato fissato per il prossimo 15 ottobre. A Cornegliano Laudense se n’è discusso nell’ultimo consiglio comunale. A prevalere sono state le linee guida tracciate dall’ufficio tecnico che ha individuato come intoccabili i due nuclei storici della comunità: quello cascinale e quello antico, «perseguendo il fine di tutelare le peculiarità storiche e ambientali del territorio» ha spiegato il sindaco, Matteo Lacchini. Il consiglio, dunque, ha deliberato che tutte le case della cortina storica che si affacciano su via Roma e su una parte di via Lodi saranno escluse da qualsiasi intervento. Fuori dalla tutela, invece, le aree legate a piani attuativi perché già convenzionati con l’amministrazione comunale e zone già ricomprese nel Prg nella sezione “speciale ad insediamento cascina”. Il no agli allargamenti del “piano casa” è stato esteso anche a due piccole zone individuate nel Prg come B1 e B2, inserite nel contesto urbano per un totale di 350 metri quadrati, non più ampliabili proprio per la loro posizione. Dubbi, invece, sulle riqualificazioni del comparto produttivo. È rimasto in sospeso il via libera sulle zone industriali e artigianali. «Dal testo della delibera non era chiaro se un’eventuale sì concedeva un aumento in altezza che andava oltre quello concesso dal piano regolatore generale vigente - ha spiegato il sindaco Lacchini - ; la decisione è stata quella di approvare con una sospensiva in attesa di verifica. Se dovesse essere confermata la maggiorazione dell’altezza, stralceremo il punto».
Fonte: Il Cittadino

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