mercoledì 30 settembre 2009

I Comuni del centro lodigiano - Boffalora d'Adda

Tracce dell'antico castello si trovano nel cortile di un´azienda agricola.

Il nome deriva probabilmente da "Buffalora" o "Bofalora", cioè "paese dove soffia il vento".Non è certa la provenienza del nome del paese, e ci sono tre interpretazioni accreditate: Dalla parola di origine tedesca "Wulfhari" Dalla fusione delle parole "Boffa l'Ora", o "Boffa l'Aura" che significa "Soffia il vento". Dalla deformazione delle parole tardo-latine "Bufalus Ora", "Zona dei bufali".'Nel Medioevo appartenne al Vescovo di Lodi, nel 1600 Boffalora fu feudo della famiglia Destrieri; nel 1632 il feudo passò al marchese Lancellotto Corrado di Lodi; nel 1662 il feudo divenne contea a favore di Alfonso Corrado ed infine, nel 1762, la contea stessa venne conferita ai Barattieri. Nel 1815 Boffalora fu inserita nel VII distretto, quello di Pandino, della provincia Lodi Crema, allora costituitasi; alla cessazione di questa nel 1860, il paese risultò situato nella provincia di Milano. Già nel 1978, a Boffalora d'Adda, in pieno centro abitato, in seguito a degli scavi è emerso un corredo costituito da una croce d'oro e ornamenti di uno scudo. A Boffalora esisteva certamente anche un monastero, nel quale vivevano le monache di clausura dell’Ordine dei Servi di Maria Vergine dello Spasimo, osservanti le regole di Sant’Agostino. Per la sua posizione strategica fu teatro di notevoli fatti d´arme. Tracce dell'antico castello si trovano nel cortile di un´azienda agricola.
Palazzo Municipale - fu realizzato nel 1933 per iniziativa del podestà di allora, dottor Maggi, medico benemerito in Lodi, attivissimo nell’ambito delle opere assistenziali. La colonia fluviale, costruita nel 1941, fu gradualmente eliminata dal fiume Adda stesso, a causa della variazione del suddetto corso d’acqua.
La Chiesa di Boffalora - fu restaurata nel 1954 dall’allora arciprete don Luigi Bravi, è stata recentemente ridecorata ed arricchita da un pregevole altare per iniziativa dell’arciprete don Paolo Gatti. Nella chiesa è conservato un pregevole quadro ad olio di Scipione Piazza, rappresentante la Madonna in alto seggio, con Santa Elena e Santa Monica ai latie San Macario e San Cristinziano più in basso. L’altare maggiore in marmo, infine, proviene dall’antica chiesa di San Michele in Lodi, risalente al XIII secolo.
La Chiesa Parrocchiale - fu ricostruita totalmente nel 1590, una ottantina di anni dopo la sua realizzazione avvenuta nel 1513 sotto il pontificato di Leone X e l’episcopato di Ottaviano Maria Sforza. La parrocchia è dedicata alla Natività della Beata Vergine e comprende tutto il territorio comunale, ad eccezione della cascina Bell’Italia, che rientra invece nella parrocchia di Montanaso Lombardo.

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