lunedì 7 settembre 2009

Pandino, esplode un incendio nella cascina: il rogo divora due trattori, fieno e un vitellino

Due trattori divorati dalle fiamme, una macchina per tagliare l’erba e una per miscelare i mangimi distrutte e mille quintali di fieno ridotti in cenere. Il barchessale della cascina di Natale, Egidio e Agostino Arfani, nella notte tra sabato e domenica, è andato a fuoco intorno all’una e mezza. Le fiamme altissime hanno illuminato il cielo scuro, per circa quattro ore. La tettoia è scoppiata e un vitellino è stato arso vivo, incastrato nella stalla, un’altra vitella invece si è spaccata le gambe in preda alla paura del fuoco e forse dovrà essere abbattuta. È la prima volta che questa azienda viene colpita da un simile incidente. I danni, non ancora quantificati, sono ingenti: si parla di circa 150mila euro. Quel che è successo è ancora in fase di accertamento. Non si sa infatti se la “scintilla” che ha innescato il rogo sia partita dal fieno accatastato oppure da un trattore. Lo dovranno chiarire i vigili del fuoco e probabilmente già nei prossimi giorni si conoscerà con maggior precisione la reale dinamica di quel che è accaduto. Il vicino di casa che ha dato l’allarme, agricoltore come gli Arfani, rivela che ad andare a fuoco per prime sono state le rotoballe: i focolari avrebbero da qui poi investito il trattore. «Io - racconta - mi sono accorto delle fiamme che venivano dal fieno. Erano altissime, poi c’è stata come una grandine dal cielo, quando sono saltate le coperture della tettoia. Solo dopo c’è stato il botto più forte, probabilmente quando il fuoco ha minacciato i mezzi agricoli». Uno dei proprietari stava bagnando i campi in campagna. All’una, quando è salito sul trattore, era tutto tranquillo. «Non so veramente cosa può essere successo - dice Agostino Arfani -, i danni sono notevoli e adesso ci sarà da fare tanta fatica per continuare l’attività. Siamo rimasti con un solo trattore». La comunità di Nosadello e Gradella ha mostrato tuttavia grande solidarietà. Dalle prime ore del mattino, infatti, sono arrivati operatori agricoli con propri mezzi che hanno supportato per gran parte della giornata gli Arfani nelle operazioni di pulizia. Per nove ore sono stati impegnati i vigili del fuoco: le prime quattro per domare le fiamme che soffocavano per un attimo, per divampare più violente subito dopo; le altre per le operazioni di messa in sicurezza e di «nastratura» della zona. Cinque i mezzi impiegati, coordinati in due turni dal distaccamento di Crema. Sotto gli occhi di tanti residenti che in bicicletta, in macchina o a piedi sono giunti a portare parole di conforto ai proprietari e a a guardare com procedevano le operazioni di soccorso. La struttura bruciata si trova quasi in centro paese, posizionata a distanza dietro la chiesa di Nosadello, ma raggiungibile solo attraverso una sterrata e in un’area isolata. L’incendio è avvenuto nel giorno della sagra del Paese. Un giorno che doveva essere di festa.Fonte: Il Cittadino

Nessun commento:

Posta un commento