sabato 5 settembre 2009

San Donato - Azienda dei servizi, polemiche sul direttore: «È un’azienda in difficoltà, che spesa inutile»

«Per l’Azienda comunale servizi serve un nuovo direttore? Perché, con un’azienda in difficoltà economica, si torna a spendere soldi?». Dopo la pausa delle vacanze il sipario politico torna a infiammarsi con un’interrogazione urgente siglata dal gruppo dei Verdi, in cui il capogruppo di opposizione Marco Menichetti si rivolge ai vertici del comune per sollecitare spiegazioni riguardo l’iter, avviato in agosto, per reclutare un professionista che prenda posto sulle poltrone più alte della municipalizzata.«È un bando che nasce male- lamenta Menichetti in una nota diramata ieri -, frutto dell’improvvisazione e dell’incapacità di programmare il futuro dell’azienda e della nostra città: noi ci chiediamo perché questo bando sia stato fatto uscire nel silenzio e perché si siano poi prorogati i termini di presentazione dei curricula». Pronta dall’altra parte la replica del presidente dell’Acs, Michele Brait, il quale sottolinea: «Non è stata assunta alcuna scelta, pertanto non vedo la fondatezza di queste polemiche. Dal momento che sta scadendo il contratto della figura di riferimento attualmente in carica, abbiamo solamente avvertito la necessità di aprire un bando a scopo precauzionale, tenendo conto che è stata una fatta una scelta di trasparenza e che la proroga va nella direzione di ampliare l’opportunità rivolta ai professionisti». Ma sulle strategie assunte, il partito ambientalista di minoranza non risparmia altri attacchi. «I cittadini - esordisce Simona Rullo - si sono accorti delle difficoltà dell’Azienda, che non riesce più a garantire la qualità dei servizi di cui si occupa. Basta citare, ad esempio, i ritardi negli interventi di manutenzione degli ascensori delle strutture pubbliche o i tagli ai servizi di trasporto pubblico e della raccolta differenziata dei rifiuti». Nel mirino finiscono anche «l’appesantimento dei costi sostenuti per le consulenze», nonché «la frettolosa trasformazione in Srl per rendere più efficace ed efficiente l’attività dell’azienda comunale, che non ha ancora prodotto alcun risultato», e il «rosso in bilancio di 300 mila euro». Dall’altra parte della barricata, il vertice dell’Acs, alle critiche, risponde: «La chiusura in rosso di un bilancio che è stato trasparente e veritiero è legata ad accantonamenti di natura prudenziale, che si sono in parte resi necessari per la situazione ereditata. Riguardo gli ascensori, abbiamo provveduto tempestivamente, scontrandoci con problemi strutturali e manutenzioni che non venivano fatte da lungo tempo, mentre la trasformazione dell’Acs è anche frutto di adempimenti normativi».Fonte: Il Cittadino

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