venerdì 11 settembre 2009

San Donato - «Campagnetta nel Parco della Vettabbia»

Per Luca Squeri, esponente del Pdl, esiste la possibilità di conciliare l’esigenza dei residenti e del privato proprietario dei terreni.Proposta dell’assessore provinciale per salvare l’oasi dal cemento.

Sulla vicenda dell’ex canale navigabile adesso interviene l’assessore provinciale Luca Squeri. L’esponente sandonatese del Pdl illustra la sua “formula” per salvare l’area verde dalla annunciata colata di cemento, dando così seguito al coro di 1.500 cittadini che hanno firmato la petizione “Giu le mani dalla Campagnetta”. I 53mila metri quadrati di verde che danno respiro ad un affastellamento di 6mila abitanti in 800 metri di strada, in base all’esponente del principale simbolo di centrodestra, che ieri ha diramato un documento stilato con l’appoggio di legali ed urbanisti, possono essere infatti parte integrante del Parco agricolo urbano della Vettabbia. «La Campagnetta - viene ricordato da Squeri - risulta essere il cruciale corridoio verde che collega l’Abbazia di Chiaravalle e l’Abbazia di Viboldone: proprio per questo uno studio della regione Lombardia e dell’Unione europea la indicano come «risorsa fondamentale del Parco agricolo urbano della Vettabbia». L’obiettivo perseguito, secondo Squeri, può trovare sintesi in questi tre passaggi: «Non autorizzare nessun progetto di edificazione; prevedere, nel nuovo Pgt (Piano generale del territorio), che all’intera area della Campagnetta sia attribuita la destinazione urbanistica più consona ed adatta per la sua effettiva integrazione nel Parco agricolo urbano della Vettabbia, senza alcuna allocazione edificabile; individuare, nel nuovo Pgt, gli strumenti opportuni per contemperare la funzione di parco agricolo urbano». I rapporti con il privato, sempre in base al documento posto sul tappeto, potrebbero essere definiti con gli strumenti messi a disposizione dalla legge regionale 12. Gli elementi tecnici sono confluiti in ogni caso in uno studio, che è a disposizione dei vertici del comune e di tutti gli interessati ad approfondire quella che viene presentata come una via di uscita per chiudere lo spinoso capitolo. Alla vigilia dell’avvio del percorso dedicato a stilare un nuovo disegno della città sotto l’aspetto urbanistico, focalizzandosi su un tema che negli ultimi due anni è stato al centro del dibattito locale, Squeri ribadisce: «È chiaro che sussistono tutti gli strumenti tecnici per trasformare la Campagnetta in un parco pubblico, in accordo alla volontà popolare. Il destino dell’area è in mano all’amministrazione comunale e alle scelte che vorrà fare: scelte che sono di ordine politico ed economico e che devono sempre essere guidate dai principi del buon governo, per rispondere alle reali esigenze di tutti i nostri concittadini. Questa deve essere finalmente un’amministrazione dei fatti e non delle promesse». La mobilitazione per salvaguardare la Campagnetta, dopo il confronto che le diverse forze politiche hanno avuto con il comitato, sembra quindi stia diventando una questione che riguarda tutti gli schieramenti.Fonte: Il Cittadino

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