venerdì 11 settembre 2009

San Rocco al Porto - Sessanta milioni per ricostruire il ponte

Sessanta milioni per collegare Lombardia ed Emilia: è scattata ieri la gara informale per la ricostruzione del ponte sul Po di San Rocco al Porto. La conclusione dell’opera è prevista entro dicembre 2010, ma Anas ha previsto penali o premi economici in caso di ritardo o accelerazione dei lavori, in modo da garantirne la fine nel minor tempo possibile. Mentre si attende a giorni l’avvio delle opere per il ponte provvisorio galleggiante che dovrà funzionare 14 mesi, ieri Anas ha dato via alla gara informale per i lavori di ricostruzione del ponte crollato il 30 aprile scorso. L’Anas ha trasmesso l’invito a partecipare a una serie di aziende di cui non è stato reso noto né il nome né il numero. La possibilità di una trattativa privata con le ditte, secondo la procedura della gara informale a inviti, è consentita ad Anas in base al decreto di protezione civile che riconosce la massima urgenza all’opera. E Anas si è attivata in tempi stretti: secondo la tempistica prevista nella gara, il termine per la ricezione delle offerte è il primo ottobre, il due saranno espletate le formalità burocratiche di verifica dei requisiti, mentre l’assegnazione sarà fatta il 9 ottobre. I lavori saranno assegnati secondo il criterio della miglior offerta economica su una base di gara di 60 milioni di euro, e con il criterio dell’appalto integrato: il vincitore della gara dovrà presentare entro 30 giorni il progetto esecutivo, che Anas dovrà valutare e approvare entro i successivi 10. Quindi, nella seconda metà di novembre, avverrà la consegna dei lavori, la cui durata è prevista in 406 giorni dalla data del verbale di consegna. Il ponte sarà realizzato entro la fine di dicembre del 2010. Per cautelarsi sulle tempistiche, Anas ha già compreso entro i 406 giorni un eventuale ritardo fino a 60 giorni per l’andamento stagionale climatico sfavorevole, e soprattutto ha inserito penali o premi economici a seconda che il cantiere sia in ritardo o acceleri la fine dei lavori. Nel capitolato inoltre è previsto che la ditta esecutrice organizzi il lavoro su due o tre turni, e le stesse imprese concorrenti della gara potranno proporre una riduzione dei tempi d’esecuzione fino a un massimo di 15 giorni, per un totale di 391 giorni di lavorazione. Il progetto definitivo, che servirà come base per l’esecutivo, è già stata approvato e prevede il completo rifacimento dell’impalcato, la struttura orizzontale su cui poggia la sede viabile, per 1.300 metri di cui 1.079 di nuovo ponte. I piloni esistenti saranno mantenuti, tranne su sponda lodigiana dove sarà demolito l’intero viadotto fino al punto del cedimento e saranno fatte tre nuove pile in calcestruzzo armato. Saranno salvati gli archi in muratura su sponda piacentina, restaurati e rinforzati con altre pile in calcestruzzo. Il ponte sarà costituito da una travata reticolare metallica, con impalcato anch’esso in acciaio. Per tutta la sua lunghezza, sarà realizzata anche una pista ciclopedonale.Fonte: Il Cittadino

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