
A furia di parlare di polveri sottili, i lodigiani si sono dimenticati degli ossidi di azoto, chiamati anche NOx. Si tratta di inquinanti che danneggiano sia la salute che la vegetazione, la costruzione di una nuova centrale nell’area ex Gulf a Bertonico potrebbe peggiorare la situazione e far lievitare le particelle.A lanciare l’allarme è l’ingegner Giovanni Zenucchini, segretario della sezione di Brescia di Italia Nostra, ormai da tempo impegnato nel monitoraggio della qualità dell’aria in tutta la Lombardia. A quanto sembra quello degli NOx è un problema sottovalutato in tutta la regione, poiché nessuna provincia rispetta i limiti previsti per legge.Nel 1999 la Comunità europea ha fissato una serie di regole piuttosto rigide, indicazioni che l’Italia ha recepito nel 2002. Il limite fissato per gli ossidi di azoto è di 30 microgrammi per metro cubo. Anche a Lodi si supera di gran lunga la soglia di allarme, l’ingegner Zenucchini ha calcolato una media sulla base delle centraline Arpa diffuse sul territorio: nella città di Lodi la concentrazione di NOx è passata da 98 microgrammi al cubo del 2005 ai 97 del 2006, fino ad arrivare ai 91 del 2007; una curva in discesa che si è verificata anche a Tavazzano, con 72 microgrammi nel 2005 scesi poi a 60 e 59. Per quanto riguarda Codogno, gli ossidi di azoto sono arrivati a quota 89, 94 e 86. Secondo quanto riferito dall’associazione, lo scorso anno la Lombardia ha raggiunto una media pari a 86,3 microgrammi, più del doppio rispetto alla legge. La punta massima è stata toccata dalla centralina di Dalmine, nel Bergamasco, con 163 microgrammi.«Anche il piano energetico regionale valuta l’inquinamento sulla base di NOx e CO2 - fa sapere Italia Nostra -, il fatto è che in molte province non è tenuto in debita considerazione». La Lega nord, in modo particolare l’ex vicesindaco di Castiglione Alfredo Ferrari, chiede più garanzie e spera che la provincia chieda a Sorgenia di installare a Bertonico tutte le tecnologie in grado di proteggere i polmoni dei cittadini. Dal canto suo la provincia sta spettando che il ministero convochi l’Aia per definire le condizioni di esercizio dell’impianto: «Naturalmente ci interessano tutte le proposte in grado di migliorare la qualità dell’aria - dice l’assessore all’ambiente di palazzo San Cristoforo, Antonio Bagnaschi -, tutto quello che può essere utilizzato per abbattere le emissioni lo chiederemo. È proprio per questo motivo che stiamo aspettando la convocazione del ministero, dopo che abbiamo scritto due lettere».
Fonte: Il Cittadino
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