lunedì 20 aprile 2009

Metrò a Paullo, 500 milioni ci sono

Incontro con Penati sul futuro del prolungamento: altri 750 milioni non arriveranno dal governo.Arriveranno al territorio dal pedaggio sulla Est Esterna.

Cinquecento milioni di euro per il prolungamento della metropolitana fino a Paullo arriveranno dal pedaggio sulla tangenziale Est Esterna. Il resto del preventivo di spesa (quantificato in 750 milioni di euro) verrà spalmato attraverso finanziamenti pubblici e attribuzioni di gestione senza che il governo debba mettere un solo euro (sebbene si speri in un piccolo aiuto) per la fase operativa di cantiere. Insomma: ora la linea tre può camminare da sola, finanziariamente autosufficiente. L’escamotage per far fronte alla carenza di risorse per le opere pubbliche è stato presentato dalla provincia di Milano giovedì a Roma con il via libera del ministro alle infrastrutture Altero Matteoli e venerdì sera è stato ufficializzato in un’assemblea pubblica che si è tenuta venerdì sera a Paullo presso la palestra di via Manzoni. L’annuncio l’ha fatto direttamente il presidente della provincia meneghina Filippo Penati. Relatori per l’occasione il sindaco Claudio Mazzola e i tecnici Metropolitane Milanesi Marco Broglia e Roberto Tornelli. Ha introdotto la serata l’assessore alla mobilità del comune di Paullo Mario Sposini, davanti ad una platea gremita da quasi un migliaio di persone e ben presidiata dai sindaci del territorio. E, quasi tutti, hanno manifestato il proprio appoggio all’iniziativa intrapresa da Palazzo Isimbardi, ambasciatore a Roma della metropolitana; scettico invece il Cpm3 che ancora una volta ha sottolineato che l’accordo di programma che prevedeva la realizzazione contestuale di Tem e Mm3 è stato violato, senza sigla del protocollo del ferro e finanziamenti governativi. Si è percorsa un’altra strada, sfruttando un’opportunità aperta dall’Unione Europea con la normativa “Eurovignette”, una sorta di tassa per finanziare la mobilità su ferro che può essere applicata quale sovrapprezzo ai pedaggi. Nel caso specifico verrà applicata alla Tem, nella quota che potrebbe attestarsi sul 3 per cento. Inoltre si stima di allungare di cinque anni la concessione per arrivare a raggiungere i 500 milioni di euro promessi per la M3. «Si potrebbe coprire una quota ancora superiore - puntualizza Penati -, ma per il momento siamo cauti. Pensiamo solo che in caso diverso lo Stato avrebbe dovuto finanziare il 60 per cento dell’opera: circa 450 milioni. In questo modo siamo autosufficienti. In ogni caso verrà costituito subito un gruppo di lavoro Ministero-Provincia per valutare le proposte da noi lanciate». Naturalmente l’anticipazione sui fondi, che arriveranno dal momento di messa in esercizio della Tem, verranno anticipati con accensione di mutui. «Con il ministro - conclude Penati - abbiamo fatto un patto: difficile che si dica di no quando lo si libera da incombenze finanziarie tanto gravose, proprio in questo momento in cui giustamente ogni sforzo è concentrato sulla ricostruzione dell’Abruzzo. Il ministro intende riappropriare i provveditorati delle loro funzioni di velocizzatori delle opere. Si è impegnato a sbloccare la M2 e la M3. Le seguirà personalmente e andrà al Cipe (Comitato interministeriale per la programmazione economica) quando il preliminare verrà esaminato per il definitivo via libera. Abbiamo raccolto infine l’impegno che sbloccherà i fondi per la progettazione definitiva che quindi potrà chiudersi in tempi brevissimi: 9 milioni di euro».
Fonte: Il Cittadino

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