venerdì 15 maggio 2009

Sos dal triangolo dei coralli crolla la "casa" dell'oro rosso

Conferenza sugli oceani, allarme per l'area fra Indonesia orientale, Filippine, Malesia e Nuova Guinea. L'aumento di temperatura e di acidità dei mari corrode forme e colori creatisi in milioni di anni.

ROMA - Per tre specie di coralli su quattro questa è l'unica casa disponibile. Ed è una casa che sta cedendo sotto il peso del riscaldamento globale: l'aumento di temperatura e di acidità dei mari corrode le forme e i colori di una bellezza che si è creata nel corso di milioni di anni. E' per questo che l'allarme della Conferenza mondiale sugli oceani parte da qui, dal Triangolo dei coralli che si estende tra le coste dell'Indonesia orientale, delle Filippine, della Malesia, di Papua Nuova Guinea, delle Isole Salomone, di Timor-Leste.
E' uno scampolo d'acqua, circa l'1 per cento della superficie della Terra, ma in quest'area sono racchiusi il 30 per cento delle barriere coralline mondiali, il 76 per cento delle specie dei coralli presenti in tutto il pianeta e il 35 per cento delle specie di pesci che vivono nelle barriere coralline.
Sui rischi per la biodiversità e sul valore naturalistico di quest'area non si discute. Ma, per la prima volta con tanta decisione, il Wwf ha puntato l'analisi sugli effetti sociali della devastazione ambientale. "Se non si chiudono i rubinetti dell'inquinamento i nostri figli vedranno distruggere i tesori biologici del Triangolo dei coralli nel corso di questo secolo, mentre diminuirà la capacità di ripresa dell'ambiente costiero a causa della cattiva gestione delle risorse", ha detto Ove Hoegh-Guldberg dell'Università di Queensland, a capo del team di esperti che ha stilato il rapporto del Wwf sul Triangolo dei coralli a rischio. "La povertà aumenterà, diminuirà la sicurezza alimentare e decine di milioni di persone dovranno abbandonare gli insediamenti rurali e costieri a causa della perdita di case, cibo e reddito, finendo per premere sulle città della regione e sulle nazioni vicine come l'Australia e la Nuova Zelanda".
Il Triangolo dei coralli porta già i segni della devastazione subita nel dopoguerra (oltre un terzo dei coralli e delle mangrovie sono stati distrutti negli ultimi 40 anni), ma il collasso definitivo degli ecosistemi metterebbe in crisi un equilibrio su cui poggia la vita di 100 milioni di persone e un'economia che vale 14 miliardi di dollari. E' una minaccia a tutto campo. Riguarda la pesca commerciale, che produce un giro di affari di 3 miliardi di dollari all'anno per i sei paesi interessati. Mina il turismo, che è una risorsa fondamentale perché a livello globale le barriere coralline valgono 9,6 miliardi di dollari, in buona parte legati all'economia messa in moto dal turismo. Mette a rischio la stessa sicurezza fisica come ha provato il disastroso tsunami del 26 dicembre 2004 colpendo in maniera devastante le zone prive della loro protezione naturale: barriere coralline e mangrovie riducono del 70 - 90 per cento l'impatto violento delle onde. La repubblica.it

Nessun commento:

Posta un commento