mercoledì 9 settembre 2009

San Donato - Una discarica a cielo aperto al Certosa: dai cittadini un appello contro gli ecofurbi

Per i residenti di Certosa lo scempio di spazzatura che ieri mattina si scorgeva all’ombra dei palazzi nel tratto tra le vie Adige e Po, non è uno scenario nuovo. Con il rientro delle vacanze, pare infatti che gli “ecofurbi” abbiano ripristinato la consolidata abitudine di disfarsi degli oggetti ingombranti che non servono più, portandoli in strada, sotto gli occhi dei propri vicini di casa, che per giorni e giorni affacciandosi alla finestra o varcando il cancello del condominio, devono fare i conti con una cornice ben poco decorosa. Lanciando un rapido sguardo all’accozzaglia di materiale accatastato nella zona residenziale, si scorgono parti di arredi di ufficio, ma anche polistirolo e altri avanzi di qualche trasloco. Dopo quindi il primo segnale che si è acceso nei giorni scorsi, il cumulo è poi cresciuto fino a raggiungere dimensioni che, ricordano i portavoce del quartiere nel blog (http://percertosa.myblog.it), delineano i contorni «di una discarica abusiva in pieno contesto urbano». Ancora una volta si alza quindi il fermo sollecito rivolto alle istituzioni, con la richiesta di effettuare controlli e sopralluoghi per provvedere alla rimozione degli scarti, ma anche di provvedere con deterrenti mirati ad arginare un fenomeno di malcostume che sembra aver ormai preso piede, come evidenzia del resto l’antologia di casi che si replicano. Gli ignoti dediti a queste pratiche sembrano in particolare puntare a tutto campo sulla zona di Certosa, con qualche isolata “escursione” anche in via Di Vittorio, approfittando forse del fatto che entrambe le zone sorgono al di fuori sia delle assi di grande scorrimento, sia delle direttrici interne alla città maggiormente frequentate, lasciando maggiori occasioni di non essere colti in flagrante. Non solo. Lungo via Adige ieri mattina uno dei pali della luce era riverso sull’asfalto, alzando una serie di interrogativi riguardo anche la sicurezza dei dispositivi per l’illuminazione.Fonte: Il Cittadino

Nessun commento:

Posta un commento