mercoledì 2 settembre 2009

San Rocco al Porto «La burocrazia rallenta il nuovo ponte»

«Per le lungaggini relative alla ricostruzione del ponte sul Po non ci sono colpe imputabili ad Anas, ma è indubbio che se fosse stato nominato commissario il presidente della Provincia di Lodi o quello di Piacenza, insomma un uomo del territorio, eletto nel territorio, le procedure sarebbero state più celeri». È il presidente della Provincia di Lodi Pietro Foroni a mettere sotto accusa l’impianto normativo e la procedura burocratica necessarie per arrivare alla realizzazione del nuovo ponte sul Po. «In uno stato d’emergenza come quello che viviamo, l’iter burocratico, per quanto accelerato, si rivela un intoppo e di questo abbiamo messo al corrente anche i parlamentari del territorio - prosegue Foroni -. Anas sta facendo tutto nel modo più veloce possibile e nel rispetto della normativa, ma a oggi non vediamo ancora l’inizio dei lavori, e l’iter burocratico ci ha fatto perdere almeno un mese tra gara, appalto e contratti. Maggiori responsabilità a chi deve rendere conto agli elettori sul territorio e procedure d’urgenza più snelle sarebbero gli unici rimedi possibili». A questo punto, però, l’amministrazione provinciale non può fare molto. «Ho rassicurazioni sul fatto che per metà ottobre o poco dopo il ponte galleggiante sia in funzione, ma continuiamo a spronare Anas perché si lavori sul ponte crollato quanto prima - conclude il presidente -. Nei giorni scorsi ho chiesto e ricevuto un dossier sulla situazione, e domani (oggi per chi legge, ndr) avrò un contatto telefonico con i vertici regionali di Anas proprio per chiarire a che punto è tutto l’iter». E intanto, se sul fronte del ponte galleggiante ancora nulla si muove e si attende la bonifica bellica preliminare, ieri sono comparse sul moncone del ponte crollato il 30 aprile scorso delle gru e delle attrezzature della società Despe - Demolizioni speciali, la stessa che si occupò della demolizione della torre della centrale di Tavazzano l’anno passato. Anas fa sapere che l’iter progettuale si è già formalmente concluso e che però i lavori non sono ancora ufficialmente consegnati: il cantiere sarà aperto solo al termine della bonifica bellica, tuttavia «l’impresa, che ha precedentemente preso contatti con l’Anas, ha portato sul posto materiali e macchinari in maniera tale da avviare i lavori immediatamente dopo la consegna». All’impresa spetterà il compito di demolire le arcate metalliche del ponte, comprese quelle storiche. Intanto, la società Edilstrade di Corteolona si sta occupando delle operazioni preliminari all’apertura del cantiere, con la pulizia delle sponde del fiume in prossimità dell’area dei lavori, proprio sotto il crollo. Da ieri, infine, la provincia ha attivato sul suo sito Internet all’indirizzo www.provincia.lodi.it un link che consente di accedere a diverse sezioni in cui gli utenti potranno avere tutte informazioni sulla viabilità alternativa, i pedaggi gratuiti, consultare la cronistoria, vedere le immagini, i progetti e sapere gli ultimi aggiornamenti relativi alla vicenda del ponte del Po.Fonte: Il Cittadino

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