venerdì 25 settembre 2009

Somaglia - Scoppia l’incendio, disastro scongiurato

Divampa un incendio nel fienile, scongiurato il disastro. Nella notte tra mercoledì e giovedì intorno alle 2.30 è divampato un maxi incendio all’interno della cascina Fittarezza di Somaglia. La struttura, originaria del diciottesimo secolo e costituita da vari nuclei a pianta quadrangolare o a “L”, sorge in aperta campagna sulla strada Bassa che collega il paese a Guardamiglio. Di lì a poche decine di metri passa l’autostrada del Sole. Sono state le famiglie residenti ad accorgersi di rumori e bagliori nel cuore della notte e a richiedere al 115 un massiccio intervento. Utili anche le tempestive segnalazioni arrivate da chi percorreva l’autostrada. Stavano bruciando in effetti 480 quintali di fieno pressato e accatastato in un capannone ristrutturato recentemente e ampio 36 metri per 9. Le fiamme, altissime, hanno prodotto anche molto fumo. Sul posto, dopo un primo intervento tentato dai proprietari della cascina con il ricorso a getti di liquame, sono arrivati i vigili del fuoco di Lodi, Casalpusterlengo, Sant’Angelo e Piacenza con quattro autopompe e altrettante autobotti per un totale di una trentina di operatori. Presente anche il vicecomandante del comando provinciale di Lodi Massimo Stucchi. Tutti con il volto coperto da autoprotettori dato che nei pressi della cascina era impossibile respirare per la fitta fumata nera. Inoltre, per poter intervenire immediatamente in caso di malori, il posto è stato presidiato da un’ambulanza della Croce rossa di Codogno. È stato proprio questo efficace lavoro di squadra a salvare dall’incendio un secondo capannone, localizzato alle spalle di quello andato in fumo e utilizzato come deposito di altri 480 quintali di fieno. Usciti incolumi anche una struttura adiacente di 24 per 36 metri, la stalla, le mucche lì allevate, trattori e numerosi attrezzi. Gli animali, rimasti calmi nonostante il trambusto, hanno fissato i presenti incuriositi per tutto il tempo. Le fiamme sono state arginate rapidamente creando un vero muro d’acqua tra il fieno del primo capannone e la vecchia parete che lo separava dall’altro deposito: il divisorio ha retto bene alle sollecitazioni. Il fuoco si è “divorato” soltanto la copertura del fienile che quindi dovrà essere ripristinata perché dichiarata inagibile. Il lavoro più lungo, durato fino a ieri pomeriggio, ha riguardato lo smassamento del fieno carbonizzato. Infatti, con l’aiuto del proprietario e di alcuni agricoltori e tramite una pala, un trattore e rimorchi, il materiale è stato allargato e smaltito per evitare che focolai rimasti accesi provocassero ulteriori danni. L’incendio, secondo i risultati di una prima indagine, avrebbe avuto origine dalla fermentazione del fieno pressato.Fonte: Il Cittadino

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