martedì 29 settembre 2009

Sudmilano, ecco tutte le opere a rischio

Certo il taglio del sovrappasso ciclopedonale a Colturano, rinviato il castello di Melegnano, dubbi sulla bretella Cerca-Binasca. L’assessore Squeri: «In bilancio un buco di 40 milioni di euro» .

Il rosso da 40 milioni di euro in provincia semina effetti veri ma anche paure ingiustificate fra gli amministratori del Sudmilano. Una cosa è sicura: alla luce delle magre finanze che palazzo Isimbardi si trova nel 2009 “salta” e ritorna fra i progetti destinati all’anticamera il sovrappasso ciclopedonale della Cerca a Colturano, lanciato dall’amministrazione Penati proprio in scadenza di mandato. Ma per il castello di Melegnano il discorso è assai diverso: «Ci rendiamo conto del valore culturale e delle potenzialità dell’opera - dichiara fra gli assessori al fianco di Guido Podestà il titolare del bilancio Luca Squeri - per cui riconfermiamo tutta l’intenzione di provvedere alla completa riqualificazione del castello entro il 2011. Certo: a chi mi chiedesse oggi come oggi se questa è una certezza inappellabile, rispondo no per la semplice ragione che il triennale delle opere 2010-13 non l’abbiamo ancora steso. Lo faremo tra poco dopo gli assestamenti generali di bilancio: ma il piano delle opere pubbliche non lo faccio solo io, lo decide una giunta composta da dieci e più assessori».Archiviata l’estate, dedicata al riprofilarsi del governo provinciale dopo l’insediamento di Podestà, anche il Sudmilano si misura con l’“effetto buco” a palazzo Isimbardi. Quaranta milioni di cuneo negativo lasciati dalla gestione precedente sull’esercizio 2009. Per correggerli, via libera anche a sei milioni di minori spese - tagli insomma- nei quali sono finiti alcuni appostamenti sulla riqualificazione del castello melegnanese. Siamo alla vigilia del fermate le macchine ? «Mettiamo le cose nel loro ordine - interviene il sandonatese Squeri, che oltre alla delega al bilancio ha anche quella al patrimonio, quindi agli immobili storici in mano a palazzo Isimbardi -. Primo: non credo di dover rispondere del mancato rispetto dei lavori pianificati sino a giugno nel castello melegnanese. È un problema di chi ci ha preceduti: se nella primavera non sono state avviate opere già decise, la ragione andrebbe chiesta a chi ha avuto le responsabilità amministrative sino alla primavera». Secondo punto, l’esatta origine del passivo che ha congelato finanze e voli creativi per il 2009: «Al momento dell’insediamento del presidente Podestà - prosegue dunque l’assessore - gli uffici ci hanno presentato una situazione contabile in rosso per circa 40 milioni di euro. Come è nata? Ventinove milioni di minori entrate e 11 di maggiori uscite. La cifra dipende in larga parte dal considerevole impiego di risorse a fondo perduto, da parte dell’amministrazione Penati, nel piano anticrisi “Alziamo la testa”; dall’altro dall’impossibilità, nonostante tutti gli annunci dell’ex presidente, di spendere meno per affitti di immobili, eventi e spese correnti». Così, a mezza estate si è presentata la “sterzata”: «Abbiamo agito su tre leve: la compartecipazione agli ecoincentivi del governo, un taglio da sei milioni e l’impiego dell’avanzo di amministrazione per altri sei».Così nei sei milioni in meno sono effettivamente entrati alcuni capitoli 2009 che riguardavano il castello di Melegnano. «Ma questo è l’immediato, anzi lo straordinario, non è certo l’ultima parola - torna a ribadire l’esponente Pdl maturato nello scenario politico sandonatese -; la volontà è assolutamente quella di completare un intervento così importante. Ripeto: il triennale è frutto di un lavoro a molte mani, ma io sono fermamente intenzionato ad inserire 3,8 milioni sul 2010 per concludere il consolidamento e l’igienizzazione degli interni dell’ala est, poi altri 2,5 milioni appostati sul restauro, compresi gli affreschi». Parola a Giovanni De Nicola e chiarimenti sul fronte strade e mobilità. «C’è una cosa che in questo scenario di chiara difficoltà economica non possiamo proprio pensare di mettere in cima all’agenda - espone il collega di Squeri - ed è il sovrappasso ciclopedonale sulla Cerca a Colturano. Lì si trattava evidentemente di un discorso embrionale, ipotetico, che avrebbe comunque atteso molti anni: non è per il domani. La bretella Cerca-Binasca a Melegnano? Non dovete più chiedere alla Provincia, ma alla Tem: è la società Tem a finanziare le opere connesse all’autostrada, e a stabilire quali verranno prima e quali dopo. Annuncio infine che presto presenteremo a Binasco un modello di sottopasso “vivibile” riqualificato assieme agli studenti dell’Accademia di Brera. Un modello che speriamo di introdurre, di concerto con altri soggetti, anche in altre strutture che sappiamo essere critiche, come i sottopassi di San Donato».Fonte: Il Cittadino

Nessun commento:

Posta un commento