giovedì 10 settembre 2009

Distese d’immondizia lungo l’Adda

I soci del gruppo Solidarietà vigilano e riprendono le persone incivili, venendo spesso insultati.Le discariche si estendono tra Comazzo, Zelo e Merlino.

Non sarà un’unica e grande discarica, ma ad aggiungere la costellazione di piccoli spiazzi insozzati dai rifiuti, il risultato è quello di una gigante distesa d’immondizia. Lungo l’Adda, tra Comazzo, Zelo e Merlino, è stato rinvenuto materiale di ogni tipo: materassi, frigoriferi, divani, poltrone, carcasse di tv, bottiglie in vetro, macerie edili. Un ammasso di rifiuti, a quanto pare, già oggetto di rilievo dei vigili urbani nei mesi scorsi, e raccolti anche grazie all’intervento delle associazioni. L’estate ha moltiplicato la spazzatura abbandonata: ora oltre i pericolosi cocci di bottiglie e i sacchi della spesa colmi di ogni schifezza, si trovano barbecue abbandonati e resti alimentari. Nel corso degli accertamenti eseguiti dai vigili urbani di Spino lungo l’Adda (tra Merlino e Comazzo), su segnalazione del gruppo della Solidarietà onlus, sono stati contati più di 130 pneumatici sparsi tra campagna e fiume. Avrebbero anche rilevato altre discariche nella stessa zona. Si tratta di lotti sparsi senza recinzione di proprietà demaniale. «Si sa - commenta Carlo Vatta, esponente del mondo del volontariato locale - che l’inciviltà e la maleducazione purtroppo non hanno mai fine e quindi tutti gli anni siamo costretti nostro malgrado a subire questo scenario. I gitanti lasciano di tutto. Giorni fa ho parlato con alcuni appartenenti ad associazioni ecologiche e naturalistiche i quali sostenevano che le amministrazioni comunali fanno poco o nulla per mantenere la pulizia dei luoghi frequentati nel fine settimana. Io ritengo che non debbano essere soltanto i comuni a intervenire, ma in primo luogo i cittadini, comportandosi in modo educato e rispettoso». Prendendosi anche la briga di richiamare chi inquina. «Io mi sono permesso in modo cortese ed educato di riprendere coloro che lasciavano i rifiuti e le confesso che più di una volta sono stato insultato, eppure continuerò a farlo», assicura Vatta. Forse solo in questo modo, contestualmente alla mano più pesante dal punto di vista dei controlli e delle multe delle forze dell’ordine contro gli inquinatori, sarà possibile riavere gerali e boschi di nuovo puliti.Fonte: Il Cittadino

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