giovedì 24 settembre 2009

San Colombano - Avvistamenti record nei cieli lodigiani

Osservate nei campi quindici specie volatili per un totale di oltre 3mila uccelli.

Avvistamenti record sopra i cieli lodigiani: il campo d’osservazione rapaci in migrazione di San Colombano, che quest’anno ha esteso i suoi confini con altre postazioni a Pieve Fissiraga, a Castel San Giovanni e a Boffalora Piacentina, all’imbocco della Val Tidone, ha registrato 3.261 avvistamenti per 15 specie di volatili. L’anno passato gli avvistamenti furono 1.300 per otto specie.I quattro campi sono stati organizzati dall’associazione banina “Il Picchio Verde” e dal Grol, il Gruppo ricerche ornitologiche Lodigiano, in collaborazione con la Lipu piacentina e con il contributo delle province di Milano e Pavia, che hanno contribuito rispettivamente con 1000 e con 500 euro per i rimborsi spese, e di Piacenza, che ha assegnato una guardia forestale all’osservazione nei campi piacentini. Piccolo giallo sul contributo della Provincia di Lodi, 800 euro che erano stati stanziati ma che pare non siano ancora stati assegnati.«Dire che sono emozionato è eccessivo, ma veramente i risultati ottenuti sono stati importanti», dice Marco Siliprandi del Grol. «È stato un impegno gravoso per tutti i volontari, ma le soddisfazioni ci sono - gli fa eco Maurizio Papetti del Picchio Verde -. Abbiamo importanti conferme sulla migrazione sopra i nostri cieli lodigiani, e abbiamo avvistato molte specie». La specie in assoluto più numerosa che è stata avvistata è quella del falco pecchiaiolo, rapace migratore che da anni è osservato sui cieli lodigiani. Quest’anno sono stati registrati 3.130 esemplari. Delle tredici specie di rapaci viste, nove sono migratorie, tra cui il falco di palude, l’anno scorso visto tre volte, quest’anno 24. E i campi ai piedi dell’Appennino Emiliano non hanno riservato grandi numeri, ma avvistamenti di qualità. Oltre a interessanti specie di piccoli rapaci, tra cui 45 esemplari di falco grillaio, sono state segnalate anche 28 cicogne nere, una specie rara che in Italia raggiunge la trentina di esemplari. Queste cicogne erano in transito migratorio provenienti perlopiù dall’Europa centrale.«E poi abbiamo notato anche diversi uccelli stanziali, tra cui le due coppie di falco pellegrino, quelle che stanno sulla centrale di Castel San Giovanni e, probabilmente, quella già segnalata sulla centrale di Tavazzano, che si spinge abitualmente fino a Pieve Fissiraga e San Colombano - conclude Siliprandi -. Il campo ha dato risultati notevoli, anche se molti passaggi migratori avvengono a quote troppo alte per essere registrati. Dopo aver verificato e studiato tutti i dati, decideremo insieme se continuare l’esperienza con le stesse modalità». E sabato 19 il Grol propone un’escursione per l’osservazione delle migrazioni fino ad Arenzano. Per informazioni si può contattare il numero 3403645527.Fonte: Il Cittadino

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